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Roberto Bonetti si è spento il fondatore dell’azienda di cioccolato Witor’s

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Witor's (foto dal sito) roberto bonetti
Witor's (foto dal sito)

MILANO – Roberto Bonetti, fondatore dell’azienda produttrice di cioccolata Witor’s è morto a 94 anni a Cremona. Aveva dato alla luce l’iconica pralina ‘boero’ extra fondente con al suo interno ciliegia e liquore. Leggiamo i dettagli dell’impresa che ha fatto nascere e crescere, dall’ansa.it.

Bonetti lascia la moglie Fausta e i figli Sabrina, Michele e Rossano.

Bonetti, a trent’anni, nel 1959 apre un piccolo laboratorio a Cremona.

Nel 1973, poi, lo spostamento nello stabilimento a Corte de’ Frati, Comune della provincia, dove tuttora lavorano oltre 200 dipendenti.

Oggi il cioccolato della Witor’s si consuma in oltre 80 paesi del mondo. Nel 2022 Witor’s entra a far parte del gruppo Benetton che modernizza il brand e rinforza le sue ambizioni internazionali.

Bonetti era ricoverato da tempo. I funerali si terranno mercoledì nella chiesa parrocchiale di Borgo Loreto.

Qui la notizia completa.

Giuliano Monti, fondatore della torrefazione Estados Cafè di Forlì, si è spento a 93 anni

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Il logo di Estados Cafè dalla pagina Facebook Giuliano Monti
Il logo di Estados Cafè dalla pagina Facebook

MILANO – L’imprenditore che ha fondato la torrefazione Estados di Forlì, Giuliano Monti, si è spento all’età di 93 anni. Dopo un’esperienza all’interno dell’azienda Galbani, ha deciso di avviare la propria torrefazione che ha gestito sino agli anni 2000. Leggiamo la notizia completa dall’articolo di Matteo Bondi, su ilrestodelcarlino.it.

Il funerale questa mattina alle 9,30 con la santa messa alla chiesa di San Varano.

Estados Cafè saluta il suo fondatore, Giuliano Monti

“Aveva iniziato come rappresentante della Galbani, passando poi all’olio, lavorando per Arfelli – ricordano le figlie Paola e Loretta –. Dopo un incendio del magazzino di Arfelli, decise di mettersi in proprio ma sempre lavorando con l’olio all’inizio, a cui, poi, affiancò il caffè. Erano gli anni ‘60, faceva tutto lui: aveva i suoi clienti, gestiva i fornitori e preparava le miscele che meglio riusciva a vendere. Tutto era in via Decio Raggi, che all’epoca, era una via di periferia”.

Un’impresa portata avanti per 40 anni e poi venduta nel 2000

Ma in quegli anni la famiglia Monti finì sul giornale per un altro motivo. “Abbiamo ancora il ritaglio dell’articolo che raccontava della nostra disavventura – ricordano le figlie –: fummo tra i primi a subire il cosiddetto ‘furto in villa’ quando ancora non era così diffuso. Portarono via anche alcune monete d’oro che mio padre collezionava”.

Una delle grandi passioni del signor Monti era quella per la numismatica: era un grande collezionista di lire. Nella sua collezione c’erano praticamente tutte le lire stampate dalla Banca d’Italia nel corso della storia.

Qui la notizia completa.

Fipe: l’inflazione a luglio nella ristorazione è al +3,2%, nel bar rimane a 3,3%

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fipe
(dati: Centro Studi Fipe)

ROMA – L’inflazione nei servizi di ristorazione si attesta a luglio a +3,2%, dal +3,1% di giugno, sia per il totale ristorazione che per la ristorazione commerciale. L’inflazione generale registra un incremento del +1,3%, soprattutto per l’attenuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici. Leggiamo di seguito la nota pubblicata dal Centro Studi di Fipe.

Bar

Il profilo inflazionistico del bar (+3,3%) resta sugli stessi livelli rilevati a giugno. Gli incrementi sopra la media del comparto riguardano solamente i prodotti di pasticceria e gelateria (+3,7%).

fipe
(dati: Centro Studi Fipe)

Ristoranti

Per i ristoranti e le pizzerie la variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si attesta a +3,4%. I prezzi della gastronomia registrano +3,1% e il delivery +4,2% rispetto a luglio 2023.

(dati: Centro Studi Fipe)

Mense

 I prezzi delle mense registrano una accelerazione a +3,5%.

fipe
(dati: Centro Studi Fipe)

Il Caffè Nazionale festeggia due anni con Paolo Griffa: la festa, lunedì 26 agosto

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Paolo Griffa al Caffe nazionale - Bebo della Zanna
Paolo Griffa al Caffe nazionale - Bebo della Zanna

MILANO – Il successo del Caffè Nazionale sotto la guida e la visione di Paolo Griffa è assodato: sin dalla sua riapertura ad Aosta, la qualità è stata la colonna portante di tutta la proposta, compreso il caffè – ovviamente specialty e servito con estrazioni alternative oltre che in espresso – che lo ha portato a conquistare anche il premio Bar dell’anno del Gambero Rosso nel 2023.

Ora è il momento di festeggiare il secondo anniversario di questa rinascita.

Caffè Nazionale, due anni il 26 agosto

Così lunedì sono previsti i festeggiamenti insieme a Poalo Griffa e alla pasticcera dello stesso Caffè Nazionale, Titti Traina. Una giornata interamente dedicata a questo importante traguardo, dalla colazione alla cena insieme a tra professioniste gastronomiche.

Il compleanno dei due anni sarà un’esperienza di degustazione speciale: 5 euro per i pezzi dolci, coppa dell’amicizia a 8 euro; aperitivo con cocktail a partire dai 12 euro sino ai 15 e infine la cena a 200 euro a persona, bevande incluse.

Qui è possibile fare le prenotazioni: https://www.paologriffa.com/

Leggiamo la notizia e il programma dettagliato, da aostasera.it.

La colazione d’autore con Titti Traina, Paolo Griffa e Silvia Federica Boldetti

Si parte alle 7.00 con una colazione preparata a sei mani da Titti, Paolo e dalla “Pastry Queen” Silvia Federica Boldetti, la prima donna a diventare Maestro AMPI, coadiuvati dai pasticceri del Caffè Nazionale.

Silvia porta ad Aosta le sue creazioni iconiche come la “Girella cioccolato pesca e amaretti”, il “Maritozzo caramello e mandorle” e la “Caprese piemontizzata”. Titti e Paolo propongono la “Cubrik NY cheesecake ai mirtilli”, un croissant cubico con crema cheesecake alla vaniglia e composta di mirtilli selvatici, la “Coppa dell’amicizia” con un doppio lievitato sfogliato al cioccolato, crema al caramello e nocciola da condividere, e “Che fico!”, uno sfogliato leggero, frangipane alla mandorla, fichi e composta di fichi.

L’aperitivo inedito: in viaggio tra Sicilia, Giappone e Valle d’Aosta con Cinzia Ferro

Dalle 17.30 alle 20.30, in un’atmosfera animata da intrattenimenti musicali dal vivo, Cinzia Ferro, una delle barlady più famose d’Italia, proporrà, insieme il team del Caffè Nazionale, una drink list inedita abbinata ai finger food dello staff del Caffè Nazionale.

Per l’evento, Cinzia preparerà “Madame Bovary”, un mix di succo di mirtillo rosso, pepe Timut, liquore al gelsomino verde, Grappa Gentile e kombucha, “Il Gattopardo”, un cocktail che riporta i sapori di Sicilia come il limone, l’arancia, il pistacchio e il latte di mandorla uniti al liquore all’arancia amara e al gin Volcano Rosé.

Si prosegue verso il Giappone con “Paloma in Oriente”, dove lo yuzu la fa da padrone in purezza e in aromatizzazione dell’acqua tonica miscelate con tequila, wasaby e acqua di mare. Il ritorno in Valle d’Aosta si esprime con “La fata del Monte Bianco”, il cocktail a base di prodotti del territorio quali le erbe montane in infuso, la menta glaciale e il Genepì che sposano il gin Volcano Dry.

La cena: tra la laguna di Venezia e la montagna valdostana con Chiara Pavan e Paolo Griffa
Dalle 20.00, per la cena le proposte della Stella e Stella Verde Michelin Chiara Pavan si alterneranno a quelle di Paolo Griffa in un gioco di rimandi fra Laguna di Venezia e la montagna valdostana con filo conduttore la sostenibilità. Dopo l’aperitivo di benvenuto di Griffa, si passa al “Pancake di granchio blu, chili crab e crudo di chela” di Chiara che utilizza un pericoloso infestante della Laguna, il granchio blu.

Con lo stesso criterio è stato selezionato l’ingrediente principale dell’altro antipasto, la rapana venosa, un mollusco giapponese infestante che, come il granchio blu, divora cozze e ostriche, e che la Pavan cucina alla genovese. Sempre negli antipasti ci sono la “Cevice di trota salmonata, pesca e lavanda” di Griffa e il “Succo di pomodoro, rabarbaro, rapa rossa e bottoni di peperone arrosto” di Chiara.

Si passa ai primi con il “Raviolo di storione e gamberi di fiume, verbena e rose” di Griffa seguito dal “Cipollotto in crosta di erbe, sedano, dragoncello e croccante di semi di girasole” della Pavan e dal “Pâté en croûte di faraona al dragoncello e bernese al pepe” dello Chef padrone di casa.

Il pre-dessert di Chiara è l’“affogato di gelato al meliloto e caffè di carciofo” mentre il dessert di Paolo è il “souté ai mirtilli di montagna e gelato alla mandorla”. In abbinamento, i vini Riserva Lunelli 2015, Perlé Rosé 2017, Perlé Nero 2017 e Giulio Ferrari 2012.

Qui la notizia intera.

Milano, apertura di locali nei quartieri dove servono: parte il nuovo regolamento

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Navigli, Milano (foto Comunicaffè)

MILANO – Una misura per favorire i pubblici esercizi milanesi: diventa operativo a Milano (19 agosto) il nuovo regolamento per la disciplina dei pubblici esercizi approvato il 6 maggio dal Consiglio Comunale. Il regolamento recepisce le osservazioni, espresse da Epam (Associazione pubblici esercizi) con Confcommercio Milano, prevedendo criteri selettivi e rigorosi per arrivare, nel tempo, a un migliore equilibrio in città del numero di attività: con aree verdi, gialle e rosse per regolamentare la presenza dei pubblici esercizi evitandone la concentrazione e il conseguente sovraffollamento.

Così da poter valorizzare e vivacizzare quartieri che ne hanno bisogno e arginare, nelle zone tutelate, i disagi provoca da una vita notturna fuori controllo non per colpa dei locali che già operano.

“Il nuovo regolamento dei pubblici esercizi – commenta Lino Stoppani, presidente di Epam – può diventare lo strumento in grado di accompagnare in modo nuovo i cambiamenti sociali e urbanistici della città, limitando o prevenendo i danni causati dalla concentrazione di attività in alcune aree.

L’Amministrazione Comunale si è quindi dotata di uno strumento in grado di programmare l’ordinato sviluppo delle attività commerciali sul territorio cittadino garantendo alle imprese un mercato più equo e sostenibile con un freno alla disordinata proliferazione di attività di pubblico esercizio solo in alcune aree.

Ma è importante anche contrastare la proliferazione di esercizi commerciali di piccole dimensioni che vendono, in modo quasi esclusivo e soprattutto nelle ore serali/notturne, bevande alcoliche trasferendo criticate dannose esternalità e aggiungendo le pericolose e incontrollabili occasioni di consumi di alcol, soprattutto verso i giovani”.

Il regolamento milanese dei pubblici esercizi individua aree tutelate e ad elevata tutela

Dove si disciplina in modo più restrittivo il rilascio di nuove autorizzazioni commerciali sia per aprire sia per trasferire un locale. Nelle zone a maggior tutela non sarà, infatti, più sufficiente presentare la Scia per aprire una nuova attività di pubblico esercizio o artigiana alimentare per il consumo sul posto, ma si dovrà sottoporre la richiesta agli uffici comunali.

E i criteri considerati sono: la concentrazione di attività già presenti nella zona e la distanza tra loro; la vicinanza a luoghi sensibili come ospedali, residenze protette, rsa; l’orario di apertura (diurno, serale o notturno); la presenza e le caratteristiche di dehor/occupazione suolo pubblico; la presenza di steward e personale dedicato alla clientela (oltre che l’attenzione ai più fragili attraverso progetti di inserimento lavora vo e all’accessibilità per persone con mobilità ridota).

Le aree tutelate sono state individuate in base alla concentrazione di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e di artigiani alimentari già presenti; al numero di reclami ed esposti presenta nell’ultimo anno; alla presenza di luoghi sensibili e di beni di interesse storico-culturale.

La mappa delle zone tutelate verrà aggiornata tendenzialmente ogni due anni per monitorare trasformazioni e cambiamenti della città.

Milano: le aree tutelate e ad elevata tutela nel nuovo regolamento dei pubblici esercizi

Aree tutelate: piazza Morbegno; via Venini; via Varanini; via Lazzareto, via Melzo; Isola; Sarpi; Arco della Pace; Como; Garibaldi; corso Ven due Marzo; Porta Ticinese; Navigli; Darsena; viale Bligny; Porta Romana.

Elevata tutela: Nolo, via Padova; via Lecco; largo Bellintani; via Lazzaro Palazzi; via Tadino; via Panfilo Castaldi; via Melzo; via Lambro; via Marcello Malpighi; via Borsieri; via della Pergola; via Porro Lambertenghi; via Paolo Sarpi; via Canonica; via Luigi Sabatelli, piazza Antonio Gramsci; Arco della Pace, corso Sempione: via Cesariano Cesare, piazza Santissima Trinità, via Maggi; corso Como; viale Pasubio; piazza 25 Aprile; via Volta; corso Garibaldi; via Brera; via Fiori Chiari; via Madonnina; piazza del Carmine; Colonne di San Lorenzo; via Vigevano; Naviglio Grande; Naviglio Pavese; via Ascanio Sforza; Darsena.

In un bar di Iseo espresso al banco a 5 euro, ma salti la fila dei turisti

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

Il quotidiano Giornale di Brescia ha documentato un singolare episodio, accaduto a Iseo, capoluogo dell’omonimo lago, in provincia di Brescia appunto. Il fatto è che mentre dappertutto, ignorando le vicende delle quotazioni alle Borse di New York e Londra, si protesta per i rincari (in realtà adeguamenti) della tazzina, a Iseo c’è un bar che propone l’espresso addirittura a 5 euro per chi non vuole aspettare e saltare la fila con i turisti.

Per leggere l’intero articolo basta cliccare QUI.

iSEO (Brescia) – Passino l’overtourism e la carenza di servizi sul Sebino che lo rendono inadeguato a reggere l’afflusso di visitatori in massa, ma l’iniziativa di un bar a Iseo in occasione del Ferragosto è destinata a suscitare dibattito.

E no, non è uno scherzo, ma un’offerta commerciale reale. Nella fotografia che un lettore del Giornale di Brescia ha inviato in redazione, il cartello parla chiaro: «Caffè espresso al banco, 5 euro e salti la fila».

A corredo del prezzo gonfiato, una vignetta di Speedy Gonzales, personaggio di fantasia famoso per il suo scatto nella corsa.

Per leggere l’intero articolo basta cliccare QUI.

 

Fiuminata: chiuso il bar che riprendeva i dipendenti senza autorizzazione, multa di 12mila euro per la titolare

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Fiuminata
Telecamere di sorveglianza (immagine: Pixabay)

La titolare di un bar di Fiuminata, comune della provincia di Macerata, è stata denunciata per aver installato un impianto di videosorveglianza che riprendeva i dipendenti senza alcuna autorizzazione. La donna deve pagare una multa di circa 12mila euro. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Lucia Gentili per Il Resto del Carlino.

Chiuso il bar di Fiuminata dove riprendevano i dipendenti senza autorizzazione

FIUMINATA (Macerata) – Aveva installato un impianto di videosorveglianza che riprendeva i dipendenti senza alcuna autorizzazione. Per questo motivo e per altre carenze legate alla sicurezza sul luogo di lavoro, la titolare di un bar di Fiuminata è stata denunciata e il suo locale è stato chiuso. La donna ora dovrà anche pagare una maxi multa di circa 12mila euro.

L’operazione è stata effettuata nella notte tra venerdì e sabato, durante un servizio di controllo da parte dei carabinieri della stazione di Fiuminata, insieme con i colleghi del nucleo forestale e ai militari del Nucleo ispettorato del lavoro di Macerata.

In particolare, nel corso degli accertamenti condotti nel bar in questione, i militari hanno elevato sanzioni per 12mila euro, appunto, disponendo la chiusura dell’esercizio di ristorazione.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Produzione gelato, i dati Eurostat 2023: calo nell’UE da 3,3 a 3,2 miliardi di litri, al primo posto Germania, terza l’Italia

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gelato hostmilano
Il futuro del gelato(immagine concessa)

MILANO – Si parla sempre di gelato, sostenuti dai dati raccolti da Eurostat rispetto al 2023, che raccontano una produzione totale in calo nell’Unione Europea: i 27 Paesi che la compongono, sono passati a 3,2 miliardi dai 3,3 dell’anno precedente. Al primo posto della classifica ci sta la Germania, con 612 milioni di litri.

Leggiamo la notizia dall’ansa.it.

Gelato: per produzione, l’Italia al terzo posto

Con 527 milioni di litri, mentre al secondo posto si posiziona la Francia con 568 milioni.

La tendenza alla diminuzione che emerge dal dato complessivo non ha risparmiato il nostro Paese dove la produzione si era attestata nel 2022 a 571 milioni di litri.

Guardando alle esportazioni è il glace francese a battere tutti: gli stecchi, i coni e le coppette che tirano di più fuori dall’Europa sono infatti proprio quelli d’oltralpe. Nel 2023 un quinto delle esportazioni extra-Ue di gelato veniva dalla Francia con 52 milioni di chili. A seguire i Paesi Bassi (35 milioni di chili), la Germania (29 milioni di chili) e poi, al quarto posto, l’Italia, che nel 2023 ha esportato 28 milioni di chili di gelato fuori dall’Ue, l’11 per cento del totale dei Paesi membri.

La notizia completa, qui.

Gelo in Brasile risveglia i mercati del caffè, ma è allarme anche per la siccità

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mercati del caffè robusta futures Eudr arabica esportazioni
Il logo dell'Ice

MILANO – Gelate leggere hanno colpito alcune zone circoscritte della cintura brasiliana del caffè nelle prime ore di domenica 11 agosto. L’evento si è verificato a seguito dell’avanzare da sud verso le aree centrali del paese di un fronte freddo insolitamente forte per questo periodo dell’anno. Il gelo nelle aree di produzione del caffè è generalmente più frequente a luglio.

Si temeva un ritorno del gelo nella notte tra lunedì 12 e martedì 13 agosto. Ma l’allarme è fortunatamente rientrato spingendo verso il basso i prezzi delle borse del caffè, dopo i forti rialzi registrati nella prima seduta della settimana. L’andamento è tornato però a essere rialzista nei due giorni successivi risentendo della forza della moneta brasiliana e dei perduranti timori legati alla siccità (vedi l’aggiornamento alla fine dell’articolo).

L’ultimo episodio verificatosi nella seconda decade di agosto risale al lontano 1978, quando le piantagioni erano concentrate però molto più a sud (cioè più vicine al polo) rispetto a oggi.

Secondo quando riferito dai media brasiliani, le gelate hanno colpito alcune zone dell’Alta Mogiana (San Paolo) e del Cerrado Mineiro, la seconda area più importante di produzione degli arabica, mentre sarebbe stata risparmiata la prima area di produzione, quella del sul de Minas, dove il freddo è stato meno intenso.

L’autorevole sito Noticias Agricolas riporta le dichiarazioni di un produttore dell’Alta Mogiana, secondo il quale l’impatto sarà, questa volta, inferiore rispetto al 2021.

Ma il danno sarà comunque rilevante, poiché sono colpite dalle gelate delle piantagioni che si stavano riprendendo appena adesso dalle gelate di tre anni fa

La stessa fonte – citando la locale federazione dei produttori di caffè – riferisce di freddo intenso – con temperature, in alcuni casi, vicine allo zero – in varie microregioni del Cerrado Mineiro, tra cui Rio Paranaíba, Tapira, Pratinha, Patrocínio, Araxá.

“Sì, abbiamo avuto alcune gelate in aree specifiche” riferisce la cooperativa Expocacer, che opera nel Cerrado Mineiro. “Non è ancora chiara l’estensione del fenomeno, che abbiamo iniziato a stimare tra i nostri associati”.

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Brasile: export vola anche a luglio (+25,7%) e raggiunge i 3,77 milioni di sacchi

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export brasiliano Brasile Cecafé
Il logo di Cecafé

MILANO – Il Brasile continua a esportare a pieno ritmo in tutto il mondo: secondo i nuovi dati di Cecafé, diffusi nella giornata di martedì 13 agosto, l’export brasiliano di caffè in tutte le forme è stato pari, a luglio, a 3.774.021 sacchi, con un incremento del 25,7% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.

L’export di caffè verde è analogamente in crescita del 25,7% a 3.391.945 sacchi. I volumi di arabica segnano un +13%, a 2.491.127 sacchi; quelli di robusta volano a 900.818 sacchi (+82,2%), un dato mensile secondo soltanto ai 902.266 sacchi registrati nel novembre del 2023.

Trend positivo anche per le vendite di caffè trasformato, che crescono del 26,3%, a 382.076 sacchi, in massima parte di solubile.

BrasileLe esportazioni di caffè in tutte le forme, dall’inizio dell’anno (gennaio-luglio), sono superiori del 46,3% a quelle del pari periodo di un anno fa, per un totale di 28.146.455 sacchi.

Da record il fatturato, che supera i 6,27 miliardi di dollari.

L’export di caffè verde si attesta a 25.830.585 sacchi (+51,9%), di cui 20.652.101 di arabica (+31,1%) e 5.178.484 di robusta (+313,7%). I quantitativi di caffè trasformato ammontano invece a 2.315.870 sacchi, in crescita del 3,9%.

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