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giovedì 21 Novembre 2024
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Zucchero: respinte due iniziative svizzere per limitarlo a fini di salute pubblica

La deputata socialista ginevrina, Laurence Fehlmann Rielle: "In tutto il mondo, quasi 80 Paesi hanno introdotto una tassa sullo zucchero, con modelli diversi. È triste che la Svizzera non sia nemmeno disposta a provare uno di questi modelli. Ci atteniamo alla Dichiarazione di Milano"

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MILANO – Durante la sessione primaverile, la Camera bassa del Parlamento ha respinto due iniziative cantonali volte ad adottare misure sullo zucchero a fini di salute pubblica. Friburgo, attraverso due deputati medici di professione, aveva chiesto che il contenuto di zucchero fosse incluso nella dichiarazione nutrizionale. Il Cantone voleva anche rendere obbligatoria un’etichettatura leggibile e comprensibile.

Per la tassa sullo zucchero, i membri del Parlamento preferiscono fare affidamento sugli sforzi volontari dell’industria, come previsto dalla Dichiarazione di Milano. Una posizione condivisa dal Governo.

La Dichiarazione di Milano è un’iniziativa lanciata nel 2015 dall’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria in cui i rivenditori e i produttori di bevande e alimenti si impegnano a ridurre volontariamente il contenuto di zucchero dei loro prodotti. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale swissinfo.ch.

L’intervento sullo zucchero

Quando è no è no. Dal 2017, il Consiglio federale e la maggioranza del Parlamento hanno costantemente respinto iniziative o postulati che chiedevano di intervenire sullo zucchero a fini di salute pubblica. A livello cantonale, anche Vaud, Neuchâtel e Giura hanno respinto l’idea.

Anche le iniziative più recenti, emananti dai Cantoni di Ginevra e Friburgo, sono state respinte: il Consiglio nazionale (Camera bassa del Parlamento) le ha bocciate all’inizio della sessione primaverile, così come il Consiglio degli Stati (Camera alta) nel 2021. Il rifiuto ha lasciato con l’amaro in bocca coloro che sostenevano una tassa sullo zucchero.

Friburgo, attraverso due deputati medici di professione, aveva chiesto che il contenuto di zucchero fosse incluso nella dichiarazione nutrizionale. Il Cantone voleva anche rendere obbligatoria un’etichettatura leggibile e comprensibile. Ginevra voleva dal canto suo regolamentare in modo restrittivo il contenuto di zuccheri aggiunti nelle bevande industriali e negli alimenti trasformati.

Il testo del Canton Friburgo è stato ritenuto superfluo dalla maggioranza di destra del Consiglio nazionale: la revisione della legislazione sui prodotti alimentari renderà obbligatoria l’indicazione del contenuto di zucchero e l’Unione Europea sta esaminando la questione di un’etichettatura più leggibile. Per la tassa sullo zucchero, i membri del Parlamento preferiscono fare affidamento sugli sforzi volontari dell’industria, come previsto dalla Dichiarazione di Milano. Una posizione condivisa dal Governo.

“La Dichiarazione di Milano ha già permesso di ridurre il contenuto di zucchero nei prodotti per la prima colazione”, afferma Philippe Nantermod, deputato liberale radicale (PLR/destra) vallesano e membro della Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio nazionale. La Dichiarazione di Milano è un’iniziativa lanciata nel 2015 dall’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV), spiega la sua portavoce Sarah Camenisch. “Firmando questa dichiarazione, i rivenditori e i produttori di bevande e alimenti si impegnano a ridurre volontariamente il contenuto di zucchero dei loro prodotti”.

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