Lo zucchero ha raggiunto la sua quotazione massima degli ultimi 12 anni: 700 dollari a tonnellata per i contratti futures con consegna a maggio prossimo. Inoltre l’industria di produzione dello zucchero è tra le più energivore, consuma tantissimo e con la crisi del gas i costi sono aumentati. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Il Mattino.
L’aumento del prezzo dello zucchero
MILANO – La tazzina di caffè sarà un po’ più amara? Le bevande dolci aumenteranno di prezzo? Forse. Oggi lo zucchero ha toccato la sua quotazione massima degli ultimi 12 anni: circa 700 dollari a tonnellata per i contratti futures con consegna a maggio prossimo.
Solo qualche mese fa, in autunno, con una quotazione già in rialzo ondeggiava intorno a 500 dollari. Fino a fine 2019 era a 300, poi subì (a gennaio 2020, i mercati annusano le crisi anche qualla del Covid con un certo anticipo) un picco in occasione della pandemia a 400, scese brevemente e da aprile 2020 ha cominciato una costante salita.
Molti ritengono che tra gli eco-carburanti in grado di sostituire le benzine, ce ne siano alcuni prodotti a base di barbabietola da zucchero (la pianta da cui si estrae lo zucchero) e i mercati puntano sul successo di questi progetti.
Inoltre, ma pur nella sua importanza è secondario, l’industria di produzione dello zucchero è tra le più energivore, consuma tantissimo e con la crisi del gas i costi sono aumentati ma paradossalmente – questo è il punto che la rende un’opzione secondaria – il prezzo schizza proprio ora che i costi del gas stanno scendendo e sono scesi tantissimo rispetto al periodo ottobre 2021-gennaio 2022.
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