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Zucchero di cocco: ecco perché è così apprezzato nella cucina naturale

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MILANO – Zucchero di cocco: un’alternativa buona e naturale allo zucchero bianco tradizionale. Si tratta infatti di un dolcificante ricavato per estrazione dal nettare dei fiori della palma di cocco. A prima vista assomiglia molto allo zucchero di canna, sia per il colore marroncino che per la consistenza granulosa.

È un ingrediente utilizzato nella cucina naturale di cui si apprezzano anche l’elevato contenuto vitaminico e minerale e soprattutto il basso indice glicemico. Ne parla Erika Facciolla, in una guida apparsa sul sito TuttoGreen di cui riportiamo i passaggi salienti.

Un prodotto che arriva dall’Asia

I maggiori produttori mondiali di zucchero di cocco sono le Filippine, l’Indonesia e alcune regioni della Thailandia.

Tuttavia, si tratta di un ingrediente entrato ormai da anni anche nella cultura occidentale.

In America quella dello zucchero di cocco è diventata un tendenza molto in voga soprattutto nella cucina vegan, mentre nel nostro Paese questo dolcificante è ancora poco diffuso. Lo si trova più facilmente nei negozi biologici e nei piccoli market etnici, nonostante sia molto più salutare, versatile e sostenibile del classico zucchero bianco.

Questo zucchero, viene estratto dalla linfa dei fiori della palma di cocco attraverso un procedimento molto simile a quello utilizzato nella produzione dello sciroppo d’acero. La linfa viene fatta bollire in tinozze di bambù fino a farle assumere aspetto e consistenza simili ad uno sciroppo.

Dopo un periodo di decantazione in cui parte dell’acqua contenuta nell’emulsione evapora, lo sciroppo solidifica e viene plasmato in panetti, successivamente grattugiati per ottenerne dei cristalli.

Nessun processo di raffinazione, dunque, né altre lavorazioni industriali o componenti chimici aggiunti. Il vero zucchero di cocco biologico è fatto è u prodotto 100% naturale. Per questo mantiene intatto il suo colore bruno e tutti i nutrienti di cui è composto.

Attenzione a non confonderlo con lo zucchero di palma che è estratto da una pianta ben diversa (palma da zucchero) è ha consistenza e sapore differenti.

Ha un gusto fruttato e intenso

Al palato, questo zucchero si presenta come un dolcificante dal sapore fruttato intenso, con note di cocco appena accennate. Il retrogusto ricorda per lo più il sapore del caramello. Ciò significa che non altera le preparazioni in cui viene inserito (caffè, tè, tisane, creme, dolci al cucchiaio, torte, farciture, biscotti, ecc) e può essere usato nelle stesse quantità e modalità di quello semolato.

Per questo motivo e per le sue caratteristiche nutrizionali, lo zucchero di cocco è un ingrediente molto utile in cucina che si presta alla preparazione di moltissime ricette, sia tradizionali che vegane.

Zucchero di cocco: ricetta tradizionale e vegan

Lo avete assaggiato nel latte o nel caffè e pensate di sperimentarlo in qualche ricette più elaborata e sfiziosa? Provate a dare un’occhiata alla nostra guida sui biscotti al cocco. In alternativa, vi proponiamo un’altra idea semplicissima da realizzare, altrettanto buona e profumata se utilizzerete questo zucchero.

La ricetta che vi presentiamo è una di quelle che mette d’accordo proprio tutti i golosi, anche vegani, e permette di realizzare un dolce sano e nutriente che può essere consumato in ogni momento della giornata: la ciambella integrale con zucchero di cocco.

Ecco gli ingredienti di cui avrete bisogno:

  • 300 ml di acqua
  • 350 gr di farina integrale macinata a pietra
  • 70 ml di olio di oliva o di semi
  • 200 ml di panna vegetale o classica
  • 50 gr di zucchero di cocco
  • scorza grattugiata di 2 limoni
  • aroma vaniglia
  • 1 bustina di lievito istantaneo per dolci
  • un pizzico di sale.

Preparazione

  • Mixate tutti gli ingredienti secchi in una ciotola e uniteli a poco a poco a quelli liquidi, meglio se a temperatura ambiente. Incorporate il tutto aiutandovi con un frullatore o fruste elettriche.
  • Quando gli ingredienti saranno ben amalgamati unite una fialetta di aroma di vaniglia, un pizzico di sale e infine la bustina di lievito per dolci.
  • Trasferite il composto in uno stampo per ciambella ben oleato e infarinato da 24-26 cm di diametro.
  • Infornate a 180°C per circa 30-35 minuti, controllando di tanto in tanto la ciambella in cottura.

Proprietà dello zucchero di cocco

Non essendo raffinato, lo zucchero di cocco mantiene pressoché intatte quasi tutte le sue proprietà nutritive. Come detto, si tratta di un alimento con concentrazioni apprezzabili di vitamina B, potassio, magnesio, fosforo, calcio, zinco, ferro.

Inoltre, contiene enzimi che rallentano l’assorbimento degli zuccheri nel sangue, il ché lo rende un’alternativa decisamente preferibile allo zucchero bianco tradizionale.

Non contiene glutine, nessun conservante o sbiancante, e acquistarlo sostiene i piccoli produttori asiatici. Essendo lavorato secondo tecniche artigianali molto antiche e semplici, lo zucchero di cocco è sicuramente un prodotto 100% sostenibile anche per il pianeta.

Ma non è un ingrediente light

Nonostante il valore biologico di questo zucchero sia notevole, bisogna tenere presente che non si tratta di un ingrediente esattamente “light”. Si consideri che 100 grammi di prodotto assicurano un apporto calorico di circa 380 kcal.

Tutto sommato, si tratta della stessa quota calorica dello zucchero semolato, quindi anche per il suo consumo valgono le stesse raccomandazioni. Calorie a parte, studi condotti dall’Università di Sydney dimostrerebbero che lo zucchero di cocco ha un indice glicemico di 54 contro i 65 dello zucchero normale.

La ragione è attribuibile all’alta concentrazione di inulina, una fibra solubile fibra solubile che rallenta l’assorbimento del cibo nell’intestino. Ciò vuol dire che a differenza dello zucchero semolato, può essere introdotto con moderazione nei regimi alimentari ipocalorici e, dietro parere medico, da chi soffre di diabete.

La composizione di questo zucchero è la seguente:

  • 63% saccarosio
  • 3% fruttosio
  • 1% glucosio
  • 4% inulina
  • 19% altri polisaccaridi

La presenza dell’inulina, di certo, fa la differenza: è uno dei componenti che riduce l’assorbimento degli zuccheri nel sangue. Per questo motivo lo zucchero di cocco ha un indice glicemico decisamente più basso degli altri zuccheri.

Ciò non significa che si possa consumare da tutti e in grandi quantità. Si tratta pur sempre di uno zucchero, se pur con caratteristiche diverse e più nobili dal punto di vista nutrizionale.

Può essere consumato con più tranquillità, ma in quantità moderate. I diabetici e i soggetti che seguono un regime alimentare mirato alla perdita del peso corporeo, devono chiedere sempre il parere del proprio medico o optare per dolcificanti naturali come la stevia.

Quanto costa

Questo zucchero si può acquistare nei negozi Bio, nei grandi supermercati, nei negozi etnici e anche online. Il suo costo è sicuramente più elevato di uno zucchero tradizionale: in media, il prezzo si aggira intorno ad 1,50 euro per 100 grammi di prodotto. Una confezione da 500 grammi, quindi, costa in media 5/7 euro.

Il motivo è soprattutto legato al tipo di lavorazione (non industriale) che ancora segue un procedimento molto laborioso e lungo.

Prima di acquistarlo leggete bene l’etichetta e assicuratevi di essere di fronte ad uno zucchero di cocco puro, biologico e senza altri componenti o zuccheri aggiunti.

Zucchero di cocco integrale

Lo zucchero di cocco integrale e biologico, quello proveniente da agricoltura sostenibile, è ciò che dovete cercare di acquistare se volete assaporare il suo vero sapore e godere di tutte le sue proprietà benefiche. La raccolta e la lavorazione di questo alimento è un valore aggiunto importante, perché conserva le sue caratteristiche organolettiche più preziose.
Esiste anche una versione “raw” in cui l’evaporazione dell’acqua in eccesso avviene a temperature inferiori a 40°C. In questo caso il processo è ancora più lento, ma il risultato davvero eccellente.

In conclusione: fa bene o male?

Sicuramente è un’alternativa naturale allo zucchero classico più sicura e senza sostanze chimiche aggiunte, ma ciò non significa che possa essere utilizzato ogni giorno. Il suo consumo – come peraltro anche quello degli altri zuccheri – deve essere moderato.

Ricordiamo che l’Oms ha recentemente rivisto e abbassato le quantità di zucchero, incluso lo zucchero di cocco, raccomandate nella dieta della popolazione occidentale, portandole a meno del 10% rispetto la quantità di energia totale assunta durante una giornata.

Erika Facciolla

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