SHANDONG (Cina) – Mentre si effettuavano degli scavi nel luogo in cui è stata sepolta la dinastia Zhou risalente all’XI-III secolo a.C., è stato ritrovato il tè più antico del mondo: in seguito alle analisi sulla composizione della foglia riesumata, il team di esperti ha decretato il periodo della sua preparazione, collocandolo tra il 453 e il 410 a.C. Leggiamo i dettagli di questa scoperta dal sito it.sputniknews.com.
Zhou: quando il tè era ancora un medicinale
Come ricorda sputnik, il primato per il tè più antico apparteneva a un infuso ritrovato all’interno della tomba dell’imperatore Han Jingdi, la cui morte risale nella primavera del 141 a.C. Questo nuovo ritrovamento ha dimostrato che questa pianta era già coltivata in Cina ancor prima della nascita di Gesù.
Certo, nel periodo risalente alla dinastia Zhou, la bevanda era ancora considerata e adoperata come una medicina per curare le indigestioni: per avere una concezione del tè più vicina a quella odierna, risale alla dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.).
La cultura del tè prese finalmente forma durante la dinastia Tang (VII-X secolo)
Fu allora che fu scritto il famoso “Canone del tè” (Cha Jing, 茶 经), la prima monografia sul tè. Allo stesso tempo il tè ha iniziato a diffondersi in tutto il mondo. Prima arrivò in Giappone e Corea grazie ai monaci. In Europa hanno conosciuto il tè più tardi, nel XVI secolo.
Come riporta sputnik, la vera scoperta di dove sia nato il tè risale al 1980, quando furono ritrovati i semi fossili più antichi al mondo di questa pianta (con un’età che va oltre il milione di anni), collocati nella provincia del Guinzhou, nella contea di Qinglong.
E così è stato possibile stabilire quest’area della Cina come il luogo di origine del tè. Così come la stessa Accademia delle Scienze agrarie della Repubblica popolare cinese ha determinato ufficialmente nel 2019: “la patria del tè è la Cina, l’origine del tè è la provincia di Guizhou”.