MILANO – Detto anche tè del Paraguay, o tè argentino, lo yerba mate è uno degli infusi più consumati in Sud America, prevalentemente appunto in Paraguay e Argentina ma anche in Uruguay e Brasile del Sud.
L’infuso è preparato a partire dalle foglie del mate, un arbusto dal nome scientifico ilex paraguariensis. Le sue capacità energizzanti l’hanno aiutato a diffondersi in tutto il continente, spesso come sostituto di tè e caffè.
Se vi è capitato di trascorrere qualche tempo in Argentina o in altri paesi dell’Sudamerica è probabile che vi sia stato offerto almeno una volta il caratteristico contenitore con beccuccio.
Non è difficile infatti notare persone consumare yerba mate per strada o vederle condividere una calebassa (zucca vuota) negli uffici tra colleghi.
Il sapore
Il sapore dell’infuso di mate dipende dalla preparazione ma è generalmente amaro, mentre il profumo è caratteristicamente aromatizzato.
L’infuso di yerba mate nasce per l’appunto a partire dalle foglie del mate che vengono essiccate e successivamente spezzettate.
La preparazione
La preparazione è identica a quella del tè, lasciando le foglie triturate in ammollo in acqua calda per qualche minuto. Il sapore amarognolo potrebbe non piacere o, se non altro, non entusiasmare i più.
Le proprietà
A contribuire alla diffusione capillare dell’infuso tuttavia, non è tanto il sapore quanto le sue proprietà benefiche.
Il mate infatti, assieme a tè e caffè, è una delle fonti naturali più ricche di caffeina. Proprio per la presenza di caffeina l’infuso viene bevuto come energizzante e tonificante.
Diffusosi in seguito alla conquista spagnola nel XVI secolo, viene usato anche come rimedio naturale per mal di testa e per aiutare la digestione.
Tra le sue caratteristiche anche quella di far sentire il bevitore più sazio ed è molto usata per questo motivo da chi cerca di perdere peso.