MILANO – Sbarca sul The Washington Post un recente studio dell’università di Catania, in collaborazione con scienziati di Harvard e Cambridge, che smentisce l’ipotesi di rischi per la salute portati dalla caffeina.
Pubblicato subito dopo l’esplosione della polemica sulle possibili etichette in California sui presunti danni del caffè, il reportage del Post cita la ricerca pubblicata su “Annual Review of Nutrition”. Articolo che è a prima firma di Giuseppe Grosso, epidemiologo nutrizionista dell’ateneo catanese.
L’indagine ha rivisto 127 analisi sugli effetti della caffeina
La ricerca epidemiologica ha individuato ‘evidenze probabili’ che il consumo di caffè sia associato ad una diminuzione dei rischi di vari tipi di tumore. Ma anche di diabete, del morbo di Parkinson e di malattie cardiovascolari.
Per quanto riguarda le neoplasie, la riduzione delle probabilità andrebbe dal 2 al 20% a seconda dei tipi. Per le cardiopatie del 5% e per il Parkinson addirittura del 30%.
A produrre benefici sarebbero le sostanze antinfiammatorie presenti nel caffè.
Unico possibile danno della caffeina potrebbe venire per le donne in gravidanza. Che rischierebbero l’aborto più della media. Pereché i feti non hanno alcuni enzimi necessari alla ‘digestione’ del caffè.