MILANO – Volano i prezzi dei futures sul caffè arabica, che risalgono ai massimi degli ultimi 12 mesi. Il mood di mercato sta decisamente cambiando a New York: la settimana trascorsa, dopo un inizio avvio al ribasso, il contratto “C” si è prodotto in un impressionante uno-due, che ha spinto la scadenza principale (marzo 2020) giovedì 21 novembre a quota 116,25 centesimi: un’area di prezzo raggiunta per l’ultima volta a novembre dell’anno scorso.
La cronaca
La settimana si è aperta – come già detto – con due chiusure consecutive in territorio negativo.
Tra lunedì e martedì, il contratto principale ha perso 350 punti scivolando al minimo mensile di 106,15 centesimi.
Deciso cambio di rotta nelle due sedute successive. Tra mercoledì e giovedì, il benchmark ha guadagnato 1.010 punti raggiungendo il già citato massimo di 116,25, picco storico dal 19 novembre del 2018.
In parziale flessione la seduta di venerdì (-65 punti). La settimana si è conclusa comunque in ripresa di 600 punti rispetto a venerdì 15 novembre.
Londra si è mossa in sintonia con New York, ma con variazioni meno accentuate. La ripresa registrata a metà settimana ha riportato il contratto principale sopra i 1.400 dollari per tonnellata, dal minimo di 1.340 di martedì.
Chiusura settimanale a 1.402 dollari, invariata rispetto a giovedì, e in lievissima ripresa (+4 dollari) rispetto al venerdì precedente.
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