MILANO – Si rianimano i mercati del caffè. Londra ha guadagnato ieri, giovedì 20 giugno, un ulteriore 2,9% riavvicinandosi ai massimi di inizio mese: il contratto per scadenza settembre si è rivalutato di $116 chiudendo a 4.176 dollari, massimo dalla fine della decade trascorsa. Riparte anche New York, dopo la chiusura di mercoledì per la festività del Juneteenth: il contratto per scadenza settembre dell’Ice Arabica ha guadagnato, a sua volta, l’1,8% terminando la giornata a 230,35 centesimi, dopo avere raggiunto un massimo intraday di 236,25 centesimi.
I movimenti sul mercato americano sono stati, in parte, catalizzati dal ricorrere del primo giorno di consegna della scadenza luglio, che ha accelerato gli aggiustamenti tecnici.
Intanto, le scorte certificate hanno registrato un nuovo, lieve incremento salendo a 831.595 sacchi, di cui 697.722 costituiti da stock in transizione.
Entrambi i mercati del caffè seguono con attenzione l’evolversi della situazione nei due massimi paesi produttori
In Brasile, la stagione di raccolta sta entrando nel vivo. Gli ultimi aggiornamenti relativi al raccolto di arabica confermano lo sviluppo ridotto dei chicchi imputabile al periodo di siccità, che si è verificato tra novembre e dicembre, e la bassa percentuale di chicchi di crivello 17/18, che si sta già riflettendo sui differenziali.
Le scarse precipitazioni favoriscono le operazioni di raccolta, ma suscitano anche preoccupazione per il rischio di deficit idrico.
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