MILANO – Export vietnamita in forte ripresa nell’ultimo mese dell’anno. Secondo le cifre preliminari diffuse dall’Ufficio Generale di Statistica (Gso), gli imbarchi del massimo produttore mondiale di robusta sono stati pari, a dicembre, a 120 mila tonn (2 milioni di sacchi).
Il dato risulta superiore di quasi il 30% a quello registrato nello stesso mese del 2013 e segna un salto del 42,9% rispetto all’export di novembre, stimato ora in 84 mila tonn.
Se le cifre indicate verranno confermate (i dati preliminari Gso sono spesso soggetti a revisioni nelle settimane successive), l’export totale del Vietnam per l’intero anno solare 2014 raggiungerebbe il volume, senza precedenti, di 1,69 milioni di tonn, circa 28,17 milioni di sacchi.
Le esportazioni del primo trimestre dell’annata caffearia 2014/15 sarebbero di 299.800 tonn o poco meno di 5 milioni di sacchi, in crescita dell’8,6% rispetto al pari periodo del 2013/14.
Da osservare che le statistiche Ico relative al periodo novembre 2013 – ottobre 2014 quantificano l’export del paese indocinese in appena 24,75 milioni di sacchi.
L’ico stima il raccolto vietnamita 2013/14 in 27,5 milioni di sacchi, nettamente al di sotto delle stime del settore privato e di Usda.
Va infine osservato che altre cifre – diffuse in questi stessi giorni dal Ministero dell’agricoltura e dello sviluppo rurale (Mard) di Hanoi – sostengono che l’export di caffè del Vietnam è cresciuto nel 2014 del 33,4% a volume e del 33,2% a valore, per un fatturato totale di 3,62 miliardi di dollari e un prezzo medio di esportazione alla tonnellata di 2.096 dollari.
I volumi esportati, secondo quest’ultima fonte, sarebbero pari dunque a circa 1,72 milioni di tonn.
La stessa fonte indica che le esportazioni di prodotti agricoli hanno portato quest’anno nelle casse vietnamite 30,86 miliardi di dollari. Il valore dell’export di 10 prodotti agricoli supera il miliardo di dollari.
Notizie provenienti dal Daklak indicano intanto che il chilogrammo di caffè veniva pagato martedì tra i 38.500 e i 39.000 dong (1,80-1,82 dollari), in lieve calo rispetto ai 39.200 di lunedì, ma più o meno in linea con i prezzi della settimana scorsa. La flessione riflette l’analogo arretramento registrato dal Liffe, che ha chiuso lunedì a 1.875 dollari toccando i suoi minimi da oltre 5 mesi a questa parte.
La borsa londinese ha comunque chiuso l’anno in netta ripresa, con due sedute consecutive in territorio positivo, che hanno riportato la scadenza principale a 1.916 dollari per tonnellata mercoledì 31 dicembre.
Nell’arco dei 12 mesi trascorsi, i prezzi interni sono cresciuti in Vietnam del 14% circa.
Secondo gli addetti ai lavori, l’attività commerciale è destinata a rallentare nelle prossime settimane, per intensificarsi – a partire dalla seconda metà del mese – in vista della festività del capodanno lunare (Tết Nguyên Ðán), che ricorre il 19 febbraio. Per la cronaca, il nuovo anno – secondo lo zodiaco cinese – sarà l’anno della capra.