L’export di luglio del Vietnam dipenderà principalmente dall’andamento del contratto principale dei futures sui robusta, che il mese scorso si è mantenuto quasi costantemente sotto la soglia dei 1.800 dollari.
Secondo fonti del commercio, gli esportatori hanno sottoscritto contratti per la consegna di almeno 80-90 mila tonn, ma il volume degli imbarchi potrebbe lievitare a 120-130 mila tonn qualora le quotazioni del mercato londinese registrassero una qualche ripresa.
Stando alle statistiche Ico, l’export del Vietnam ha subito un calo del 15,5% nei primi 8 mesi dell’annata caffearia in corso (ottobre 2015-maggio 2015) scendendo a 13,55 milioni di sacchi. A maggio (ultimo mese disponibile), la flessione è stata addirittura del 40,4%.
Secondo le statistiche provvisorie, gli imbarchi avrebbero raggiunto a giugno le 110.000 tonn (1,83 milioni di sacchi).
I prezzi interni sono tornati intanto a scendere. Martedì, il chilogrammo di caffè robusta veniva pagato mediamente 36.100-36.800 dong (1,65-1,69 dollari), a fronte degli oltre 38.000 della settimana scorsa. Secondo Reuters, i premi per i robusta vietnamiti grade 2 sarebbero risaliti a 50 dollari, contro non più di 20 dollari 7 giorni prima.
I bollettini meteo registrano il regolarizzarsi del regime delle precipitazioni, che sta favorendo lo sviluppo finale del raccolto.
L’allarme siccità, paventato nei mesi trascorsi, appare ormai superato, fatta eccezione per alcune aree marginali del Daklak.
Il Dipartimento Usa dell’agricoltura (Usda) prevede che la produzione del Vietnam crescerà quest’anno dell’1,4% a 28,6 milioni di sacchi. L’Ico si aspetta invece una produzione, in linea con quella dell’anno scorso, pari a 27,5 milioni di sacchi.