MILANO – Via libera dal governo di Hanoi al programma di prestiti della Banca Statale del Vietnam per il finanziamento del piano di rinnovo delle colture di caffè nella regione degli Altipiani centrali.
L’esecutivo ha anche dato mandato alla Banca di coordinarsi con le varie agenzie competenti, ai fini di un’efficace attuazione del programma.
I ministeri dell’agricoltura e del commercio, nonché le autorità provinciali di Lam Dong, Kon Tum, Dak Nong, Dak Lak e Gia Lai opereranno congiuntamente per favorire l’accesso dei produttori al credito e vareranno inoltre programmi di formazione agricola.
Dei 641 mila ettari coltivati a caffè nel Vietnam, circa il 15% ha un’età superiore ai 20 anni e un ulteriore 20-25% ha tra i 15 e i 20 anni, secondo il Dipartimento delle colture agricole.
Almeno 140-160 mila ettari andranno rinnovati o destinati ad altre colture di qui al 2020.
Circa mezzo milione di famiglie e più di un milione e mezzo di lavoratori dipendono in Vietnam dalla filiera agricola del caffè. L’export ha portato l’anno scorso nelle casse del paese indocinese oltre 3 miliardi di dollari.
Allarme siccità nel Daklak
Circa 4 mila ettari di piantagioni di Daklak, Lam Dong e Kontum accusano attualmente un deficit idrico, riferisce il quotidiano Nhân Dân.
I livelli delle acque nei bacini sono ai minimi e il meteo continua a prevedere tempo non piovoso, sostiene la stessa fonte.
La stagione secca è attualmente al suo picco nella regione degli Altipiani centrali.
Prezzi ai minimi di oltre un anno
Ancora in discesa i prezzi interni, con un andamento che riflette i recenti ribassi del Liffe. Nel Dak Lak, il chilogrammo di caffè veniva pagato, all’inizio di questa settimana, 36.000 dong (1.656 dollari alla tonnellata), contro i 39.000 della settimana scorsa e i 41.400 di fine febbraio.
Tale prezzo è inferiore di quasi il 13,5% a quello che si registrava in questo stesso periodo l’anno scorso.
