MILANO – Più pesante del previsto il bilancio delle vittime e dei danni a seguito del passaggio del tifone Nari sul Vietnam. Dopo avere causato 13 morti la settimana scorsa nelle Filippine, Nari appariva destinato a impattare sulle coste cinesi ormai declassato a tempesta tropicale.
Si è invece rafforzato nel suo spostamento, divenendo tifone e mantenendo per giorni tale caratteristica.
Nella giornata di martedì, Nari si abbattuto con tutta la sua potenza veemente sul Vietnam, distruggendo migliaia di case, con alberi sradicati e pali divelti, allagamenti e raffiche fino a 140km/h.
Numerosi anche i black out elettrici. La violenza del maltempo ha costretto all’evacuazione oltre 120mila persone, lasciando deserte la provincia di Quang Nam e la città di Danang.
Sono scese in campo anche unità speciali delle forze armate, che hanno aiutato la popolazione ha mettere in sicurezza le proprie abitazioni e tratto in salvo le imbarcazioni in mare nella nota area turistica di Danang.
Ben 14 voli di Vietnam Airlines sono stati cancellati nella giornata di lunedì lasciando a terra migliaia di passeggeri.
Secondo dati provvisori (le notizie sono ancora frammentarie), il ciclone avrebbe causato in Vietnam 7 morti e 11 dispersi.
Risvolti drammatici anche nel Laos, dove un aereo di linea in volo da Vientiane a Pakse è precipitato nei pressi dell’aeroporto d’arrivo a causa di una violenta turbolenza provocata dal tifone.
Il bilancio è di 49 morti, tra passeggeri e membri dell’equipaggio.
Tanti disagi anche nella Cina meridionale: i forti venti hanno generato onde fino a 6-7 metri nelle Isole Xisha, mentre furiose piogge torrenziali si sono abbattute sull’isola di Hainan, dove sono presenti piantagioni di caffè robusta.
Secondo le previsioni, la situazione dovrebbe migliorare tra domani e domenica.
Tornando al Vietnam, il tifone non avrebbe investito direttamente gli altipiani centrali e in particolare la “coffee belt”, situata più a sud.
Il maltempo delle ultime settimane ha comunque contribuito a rallentare le operazioni di raccolta. La commercializzazione del nuovo raccolto dovrebbe prendere quota a partire da metà novembre.
Alle numerose previsioni, in parte divergenti, sull’entità della produzione nell’annata entrante si aggiungono le cifre diffuse in questi giorni da Nedcoffee BV.
Secondo il trader olandese, che opera direttamente in Vietnam con la propria filiale di Ho Chi Minh City, il raccolto 2013/14 sarà di 1,74 milioni di tonnellate, ossia 29 milioni di sacchi da 60 kg, in crescita del 16% circa rispetto alla produzione 2012/13.
I produttori e gli intermediari commerciali vietnamiti avevano tuttora nei loro magazzini, a fine settembre, quasi 120mila tonn di caffè in giacenza dal raccolto precedente, secondo una stima riportata da Nedcoffee nella sua circolare mensile.
La stessa fonte stima le scorte di riporto dalla campagna precedente in 187.813 tonn, marginalmente in crescita (+7mila tonn circa) rispetto all’annata anteriore.
I dati delle autorità doganali indicano intanto che l’export di settembre è stato pari a 63.550 tonn (circa 1,06 milioni di sacchi), in flessione del 9,7% sullo stesso mese dell’anno scorso.
Il totale delle esportazioni nell’arco dell’annata 2012/13 (ottobre-settembre) risulta pari a 1,42 milioni di tonn, in calo dell’11,2% rispetto ai 12 mesi precedenti – si legge ancora nelle statistiche mensili diffuse dall’agenzia governativa, dipendente dal ministero delle finanze di Hanoi.