mercoledì 30 Ottobre 2024

Via libera al Bonus pubblicità: Comunicaffè in regola per farvelo usare

Dall’8 agosto è in vigore il bonus pubblicità, ovvero il credito d’imposta sul valore incrementale degli investimenti pubblicitari sulla stampa quotidiana e periodica anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali. Il decreto del presidente del consiglio 90/2018 è stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 luglio

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MILANO — Dall’8 agosto via libera al Bonus pubblicità, dopo un anno buono d’attesa. Lo ha stabilito la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto attuativo ha infine applicazione il credito d’imposta a sostegno degli investimenti pubblicitari incrementali. Una iniziativa per la quale Comunicaffè e Comunicaffè International sono già in regola per fare fruire del beneficio i propri clienti.

Riprendiamo la notizia dal sito specializzato in pubblciità Engage, con un approfondimento a firma di Simone Freddi, che riproduciamo di seguito

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Approvata dal Parlamento a giugno 2017, la norma ha introdotto un’agevolazione di natura fiscale, nella forma del credito d’imposta, sugli investimenti pubblicitari incrementali programmati ed effettuati sulla stampa (giornali quotidiani e periodici, locali e nazionali, anche on-line) e sulle emittenti radio-televisive a diffusione locale in riferimento al biennio 2017-2018.

Stanziati 62 milioni e mezzo di euro

Lo stanziamento per questa misura è di 62,5 milioni di euro, di cui 50 milioni per gli investimenti sulla stampa (20 per gli investimenti effettuati nel secondo semestre del 2017, più 30 per quelli da effettuare nel 2018), e 12,5 milioni per gli investimenti da effettuare nel 2018 sulle emittenti radio-televisive. Dunque, l’estensione al secondo semestre del 2017 riguarda tuttavia i soli investimenti effettuati sulla stampa, anche on-line.

Le domande per l’accesso all’agevolazione andranno presentate a decorrere dal prossimo 22 settembre ed entro il 22 ottobre.

A chi spetta: i soggetti beneficiari

Come ha precisato il Dipartimento dell’Informazione e dell’Editoria, a poter beneficiare del credito d’imposta sono i soggetti titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo e gli enti non commerciali che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie, il cui valore complessivo superi di almeno l’1 per cento gli investimenti effettuati nell’anno precedente sugli stessi mezzi di informazione.

Per “stessi mezzi di informazione” si intendono non le singole testate giornalistiche o radiotelevisive, bensì il tipo di canale informativo: stampa, da una parte, emittenti radiofoniche e televisive, dall’altra. Nel caso di investimenti pubblicitari articolati su entrambi i mezzi di informazione, l’incremento relativo all’investimento pubblicitario per il quale si chiede il credito d’imposta è verificato e calcolato distintamente in relazione ai due mezzi informativi.

L’ammontare del credito

Il credito d’imposta è pari al 75 per cento del valore incrementale degli investimenti effettuati, percentuale che elevata al 90 per cento nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e start-up innovative.

Tale valore va però inteso come limite teorico, in quanto il provvedimento fa i conti con la copertura finanziaria stanziata: il decreto attuativo precisa infatti che il credito d’imposta liquidato potrà essere inferiore a quello richiesto nel caso in cui l’ammontare complessivo dei crediti richiesti con le domande superi l’ammontare delle risorse stanziate. In tal caso, si provvede ad una ripartizione percentuale delle risorse tra tutti i richiedenti aventi diritto.

Nel caso si debba ricorrere alla ripartizione percentuale, il provvedimento ha previsto anche due tetti individuali: 1 milione e 500 mila euro per gli investimenti culla stampa (inclusa quella online) e 250 mila euro per quelli sulle emittenti locali.

Investimenti ammissibili

Il decreto attuativo conferma che sono ammissibili al credito d’imposta gli investimenti riferiti all’acquisto di spazi pubblicitari e inserzioni commerciali. Al netto dei costi di intermediazione e di altre eventuali spese accessorie. Effettuati su giornali quotidiani e periodici, nazionali e locali, anche online. Nonché nell’ambito della programmazione di emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali.

Per quanto riguarda la stampa online, il documento precisa che  gli investimenti pubblicitari devono essere effettuati su giornali ed emittenti editi da imprese titolari di testata giornalistica iscritta al Tribunale o al ROC, e comunque dotate della figura del Direttore Responsabile. Comunicaffè e Comunicaffè International sono in PERFETTAMENTE IN regola CON LA NUOVA LEGGE SUL BONUS.

Sono escluse dal credito d’imposta le spese sostenute per l’acquisto di spazi destinati a servizi particolari. Tra cui le televendite, per quanto riguarda le tv locali.

Come presentare la domanda

Chi è interessato a richiedere il credito d’imposta dovrà presentare la domanda di fruizione del beneficio, dal prossimo 22 settembre ed entro il 22 ottobre. Attraverso una comunicazione telematica (una “prenotazione”) sull’apposita piattaforma dell’Agenzia delle Entrate. Indicando tra l’altro i dati identificativi dell’azienda, il costo complessivo degli investimenti effettuati o da effettuare, l’ammontare del credito d’imposta richiesto.

Entro trenta giorni dalla chiusura del termine per effettuare le prenotazioni, il Dipartimento dell’Informazione e dell’Editoria definirà l’importo teoricamente fruibile da ciascun soggetto richiedente.

Quindi, la determinazione del credito effettivamente fruibile sarà effettuata sulla base degli investimenti effettivamente realizzati. Che dovranno essere trasmessi dai richiedenti con le stesse modalità informatiche usate per la prenotazione.

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, tramite il modello F24.

Simone Freddi

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