MILANO – Vi piace il tè verde e lo consumate in abbondanza? Meglio non superare le cinque tazze al giorno. Perché oltre alle note virtù benefiche ha anche delle controindicazioni. Ecco 3 aspetti da tenere in considerazione.
Riduce l’assorbimento del ferro
I flavonoidi di cui il tè verde è ricco, da un lato sono dei potenti antiossidanti che contribuiscono rallentare l’invecchiamento cellulare e contrastare i radicali liberi, dall’altro però riducono l’assorbimento del ferro. Questo effetto può essere mitigato, consumando tè verde lontano dai pasti.
Troppo fluoro crea problemi
Il tè verde contiene fluoro, utile per prevenire la carie e rafforzare unghie e ossa. Un consumo eccessivo però introduce una quota troppo alta di questo elemento nell’organismo e come ogni sostanza assunta in abbondanza da benefica diventa dannosa, per cui troppo fluoro può causare ritardi nello sviluppo, malattie a carico dell’apparato osseo e fluorosi dentale.
L’effetto diventa ancora più problematico se l’acqua con cui si prepara il tè è anch’essa ricca di fluoro. Non esagerate dunque e non scegliete l’acqua del tè a caso.
Ha un effetto eccitante
Ci si dimentica che il tè è eccitante esattamente come lo è il caffè per via del fatto che la caffeina del tè (più propriamente detta teina) viene assimilata più lentamente e quindi ha effetti diluiti nel tempo.
Resta il fatto che può dare problemi a chi soffre di insonnia, di palpitazioni, aritmie, pressione alta, ansia e nervosismo.
Ogni persona ha una sua tolleranza nei confronti delle sostanze stimolanti, in genere si può dire che è preferibile non superare i 200-300 mg di caffeina al giorno.
Fate attenzione dunque anche alle altre sostanze eccitanti che assumete oltre il tè nel corso della giornata.