MILANO – Ecco la seconda parte delle intervista a Luca Venturelli, il titolare della Lucaffè, una torrefazione bresciana specializzata esclusivamente in cialde per il caffè espresso.
Questa volta Venturelli parla delle sue macchine da caffè professionali e da casa che costruisce con il marchio La Piccola in una bella fabbrica.
Sì perché accanto alla torrefazione si è sviluppata una fabbrica di macchine per caffè espresso anche professionali per ristoranti ed esercizi pubblici, con il marchio La Piccola.
Naturalmente si tratta di macchine rigorosamente made in Italy.
Una storia di successo, un’azienda che oggi produce quattro milioni di cialde al mese.
Le macchine per caffè da casa e professionali La Piccola sono un prodotto noto e ricercato per la loro robustezza, la costruzione in acciaio inossidabile, il fatto che sono made in Italy. Signor Venturelli perché una scelta controcorrente quando la gran parte dei suoi concorrenti fanno costruire le macchine in Cina?
“Ho iniziato a costruire macchine per il caffè espresso e cialde perché non trovavo sul mercato un prodotto come lo volevo io. Purtroppo mi hanno copiato, i cinesi. È successo quando avevo progettato e costruito una delle mie prime macchine. Era a forma di Batman, con tanto di orecchie a punta: la Bat caffè. Dovevo presentarla ad una fiera in Cina. Ma quella volta non potei andarci: erano i tempi della Sars, l’influenza dei polli, pericolosissima in Cina. Mi consigliarono di lasciar perdere. Però il container con le macchine rimase in Cina e il prodotto fu immediatamente copiato. In breve tempo trovai le mie macchine anche in Italia. Per fortuna la qualità di quel prodotto copiato lasciava molto a desiderare e, tempo due anni, tutti gli acquirenti restarono a piedi”.
Dopo quell’esperienza che cosa ha fatto?
“Da quell’episodio è scattata la molla per produrre sempre meglio. Ho deciso di non costruire più macchine di plastica ma soltanto con l’inox. Al contrario della concorrenza che costruisce in Cina e propone macchine molto economiche per capsule monodose. La nostra scelta, anche per garantire la salubrità del prodotto, è stata quella di usare metalli nobili tutti lavorati dagli specialisti di Brescia e dintorni. In questo modo non abbiamo margini ma il nostro obiettivo è quello di proporre macchine che non facciano male, che non cedano metalli pesanti all’acqua dell’espresso”.
E la forma?
“Per la carrozzeria andiamo da designer e progettisti del Veneto, dove ho trovato gli specialisti migliori”.
Perché La Piccola?
“La Piccola perché non volevo disturbare nessuno, il più piccola possibile perché occupasse meno spazio e consumasse meno energia, un prodotto il più possibile di qualità. Macchina in acciaio inox gruppo in argento, la macchina è indistruttibile”.
Dilaga la capsula ma lei, Venturelli, ha continuato a proporre la cialda e La Piccola utilizza soltanto cialde.
“Vero, negli ultimi anni si è sviluppata la capsula ma noi abbiamo tenuto duro e abbiamo continuato con la cialda perché ci teniamo alla salute e all’ambiente. Perché la cialda è biodegradabile e compostabile. Quando tutti hanno cominciato a produrre capsule per l’apertura del mercato dopo la fine dei brevetti, sapevano che la cialda meritava ancora studi per ulteriori miglioramenti, c’era ancora tutto da fare”.
Dove piace di più La Piccola?
“In Germania: dopo il Cile è il mercato che vende di più. I tedeschi ci hanno indicato come la Mercedes del caffè. Che è un bel complimento, fatto da loro”.
Torniamo alla macchina. Tra i metalli che usa oltre all’acciaio c’è l’argento. Perché l’argento?
“Le nostre macchine non contengono alluminio che non è molto salutare anche se è permesso dalla legge. Utilizziamo ottone con poco piombo, non si corrodono. Poi abbiamo scoperto che l’argento è antibatterico e quindi abbiamo fatto la macchina con il gruppo estrattore d’argento che sterilizza i batteri nell’acqua. Una macchina della salute”.
Macchina sempre perfettamente pulita, sterilizzata.
“Non soltanto. L’argento è un ottimo conduttore di elettricità, molto più del rame. In questo modo abbiamo realizzato una macchina che consuma soltanto 200 watt contro i mille e anche più della concorrenza. Costa un po’ di più ma con il risparmio energetico che permette si ripaga in due anni. Ci tengo sempre a far notare che il nostro serbatoio dell’acqua non è di plastica ma di vetro. E c’è anche una borsa che la contiene la macchina per il trasporto. Un piccolo hangar”.
Scegliendo le cialde di carta andate controcorrente.
“L’obiettivo del rispetto per l’ambiente ci ha guidati nella scelta della carta come contenitore per le cialde delle nostre macchine da caffè. La carta filtro è particolarmente efficace nel ridurre la presenza di fondi e di altri residui del caffè come cere e oli. Usata anche in ambito farmaceutico, trattiene i batteri dell’acqua e ne riduce le impurità. Il caffè risulta più sano e digeribile”.
Torniamo al risparmio energetico: un must. La Piccola progetta e produce macchine durevoli, non usa e getta a basso consumo energetico. Tutto per il rispetto di madre natura.
“La nostra ricerca è volta a migliorare costantemente le nostre macchine per renderle sempre più efficienti anche nel consumo energetico. Per esempio il modello Sara Vapore è dotata di un interruttore separato per il vapore in modo da sospenderne la produzione quando non è necessaria. La linea professionale Cecilia ha interruttori separati per ciascun gruppo o funzione ed anche una caldaia capiente ben 3 litri e mezzo, che consente un risparmio energetico di circa il 70 per cento rispetto ad una macchina tradizionale da bar”.
È vero che le macchine La Piccola durano di più?
“Non lo diciamo noi ma lo sostengono i nostri clienti. Da parte nostra crediamo che i prodotti di qualità siano anche questo: prodotti eco-sostenibili. Scegliere una macchina di qualità realizzata con buoni materiali e buone tecniche costruttive significa inquinare meno. Perché una macchina durevole che può essere riparata anche a distanza di anni evita il comportamento usa e getta e dunque produzione scadente, materiali in più da smaltire e consumo extra di materie prime”.
E usate energia pulita.
“Sì, il circolo virtuoso si completa perché produciamo le nostre macchine utilizzando esclusivamente energia pulita, proveniente da fonti non inquinanti”.
Negozi monomarca?
“Stiamo iniziando”
Progetti per il futuro?
“A livello produttivo vogliamo proporre cialde senza confezione e senza bustina piazzate in un contenitore con un assorbitore d’ossigeno. In questo modo le cialde non si rovinano e la scatola si potrà aprire e chiudere per un mese”.