MILANO – A Venezia, a San Marco, apre il primo caffè cinese caratterizzati da uno chef del posto e una cucina locale. L’imprenditrice cinese Patrizia investe sul Gran Caffè Fulgenzi di San Marco, una volta conosciuto con il nome Totobar. Patrizia ha aperto il suo primo ristorante a Venezia trent’anni fa. Riportiamo l’articolo di Camilla Gargioni pubblicato sul quotidiano il Corriere del Veneto.
Il primo caffè cinese a San Marco
VENEZIA – Una sfida, aprire un bar in piazza San Marco dove gli affitti sono alle stelle e il turismo langue, e un locale che torna in attività dopo anni di chiusura. Merito di un’imprenditrice cinese, Patrizia, che a Venezia vive e investe da trent’anni. “Mio figlio lavorerà lì, con una squadra di giovani: dopo l’emergenza pandemica, ora di fronte alla guerra, non è facile aprire un’altra attività”.
Ma Patrizia ha deciso di correre il rischio e alzare di nuovo la serranda del Gran Caffè Fulgenzi di San Marco, per tutti a Venezia ex Totobar. Sotto le arcate delle Procuratie Vecchie, sarà il primo a gestione cinese della piazza.
“La proposta sarà di stampo locale, avremo una ventina di posti all’interno e il plateatico — continua — lo chef sarà veneziano, lo staff giovane. Spero che questa guerra si fermi: sono ottimista”. Il nuovo caffé avrà, appunto, il suo plateatico, quando in passato al Gran Caffé Fulgenzi era stato negato.
Imprenditrice di lungo corso
Patrizia ha aperto il primo ristorante a Venezia una trentina d’anni fa, in calle dei Botteri non lontano da Rialto, proponendo cucina cinese. “Poi un po’ alla volta le cose sono cambiate ed è cresciuta la famiglia”, aggiunge. Tra le attività che gestisce, la Nuova valigia e il San Gallo, entrambi non distanti da San Marco. E adesso sbarca in piazza dove mancano le ultime rifiniture prima dell’inaugurazione. “Stiamo facendo solo un piccolo cambiamento all’interno — sottolinea — mi piacerebbe chiamarlo bar ristorante La Piazza, per dedicarlo a San Marco”. In rispetto delle regole dell’area marciana, che li vieta, non saranno serviti pasti all’aperto.
“Non è importante chi apre ma il rispetto delle regole”
“Patrizia si è presentata, le ho fatto avere il regolamento, spiegandole che siamo noi in primis a tutelare il decoro della nostra piazza”, spiega Claudio Vernier, direttore del bar gelateria Todaro e presidente dell’Associazione Piazza San Marco. “È una persona che ha già altre attività qui, l’importante è che le regole siano rispettate al di là di chi sia ad aprire — commenta l’assessore al Commercio Sebastiano Costalonga — Stiamo invece lavorando per bloccare i negozi paccottiglia, con iniziative che portino la qualità e una merceologia ben precisa: vogliamo evitare che aprano attività che non l’abbiano. Disegniamo una Venezia nuova, lontana dall’offerta del mordi e fuggi”.
Le altre aperture in arrivo
A San Marco non si aggiunge però solo un nuovo bar con tanto di plateatico, ci sono diversi anche diversi spazi in fase di ristrutturazione. C’è quello acquistato dal patron di Diesel, Renzo Rosso, che dovrebbe insediarvi il brand Marni, il nuovo punto vendita di Giobagnara, che vende arredamento e accessori, e l’ex negozio di vetro Cenedese dove si lavora dietro pesanti pannelli in legno.
Le vetrine oscurate e le saracinesche abbassate come conseguenza dell’emergenza Covid-19 e del caro affitti restano ancora molte, ma la riapertura sempre più vicina delle Procuratie Vecchie — restaurate per Generali dall’archistar David Chipperfield — che torneranno fruibili al pubblico dopo cinquecento anni potrebbe dare un nuovo impulso alla Piazza e, si augurano tutti, a tutta la città antica.