domenica 22 Dicembre 2024
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Piloni, Vendomat pronto al Sigep: “Nell’horeca le superautomatiche soluzione per i ristoranti e con il vending puntiamo all’Est Europa”

Piloni: “Sul versante horeca vogliamo rafforzare la nostra posizione sul mercato nazionale prima di guardare all’estero. Mentre per il mercato del vending, che in Italia è in una fase maturità con numeri stabili, puntiamo ad espanderci principalmente verso l’Est Europa (Polonia, Ex Jugoslavia, Bulgaria)"

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MILANO – Vendomat è una realtà consolidata nei settori vending, ocs, horeca da oltre 40 anni, organizzata con un servizio a tutto tondo: dalla consulenza, alla distribuzione, dotata di quattro magazzini ricambi e con un servizio tecnico in loco e sul territorio. È un punto di riferimento tra le aziende italiane del settore.

E Vendomat sarà presente al Sigep 2023 da sabato 21 gennaio a mercoledì 25 con le sue soluzioni specifiche per l’horeca, ocs e vending nel padiglione A1 stand 195.

Abbiamo parlato di questa azienda complessa e dinamica, con il presidente di Venditalia Ernesto Piloni e responsabile commerciale di Vendomat.

Vendomat come si è evoluta attraverso questi settori che hanno subito un duro colpo dalla pandemia?

“E’ una domanda complessa. Vendomat ha una lunga storia e si è sempre adattata alle tendenze del mercato. La potenza che può vantare nel suo settore di riferimento ha aiutato l’azienda ad attraversare i momenti più complessi come quello della pandemia, mantenendo attivo il servizio e la disponibilità dei prodotti per i clienti.

Siamo stati in grado di garantire l’eccellenza, con l’organico che è rimasto in azione esclusi i momenti più critici. Sostenendo così i clienti anche quando non era possibile circolare.

Ricordiamo che la distribuzione automatica è rimasta aperta anche durante i lockdown, all’interno degli ospedali e dei diversi punti di incontro. Chiaramente abbiamo dovuto mettere da parte la ricerca del risultato economico, per superare un momento transitorio.

Per quanto riguarda l’horeca, Vendomat vi ha fatto il suo ingresso da poco tempo e l’attività era ancora ad uno stadio embrionale durante il periodo pandemico. L’ocs ha ripreso dopo il lockdowun, ma non al 100%. Non credo si tornerà ai consumi di prima e si assisterà piuttosto a delle modifiche che sposteranno le scelte d’acquisto verso il Bean2Cup e il coffee corner. Anche il modo di approvvigionarsi si è spostato sull’online.”

Di recente quindi avete puntato molto sulla gamma Dr. Coffee di superautomatiche: quali sono i motivi per cui vi siete orientati sul servizio Bean2cup?

“Per due motivi: i trend europei, rappresentati da Francia, Germania e Svizzera vanno verso l’abbandono delle capsule per scegliere la soluzione del Bean2Cup. La più grande differenza con l’Italia è che siamo grandi consumatori di bevande al ginseng e d’orzo.

Da questa analisi ci è venuto in mente di avvicinarci al mondo delle torrefazioni e della colazione.

Abbiamo scelto Dr.Coffee come partner per il target price, la reputazione e perché c’era la possibilità di importare dal distributore asiatico. Da questa collaborazione ci aspettiamo una svolta che coinvolga pizzerie e ristoranti e che determini un cambio dalla macchina a due gruppi che è energivora, a quella superautomatica Bean2Cup che non ha nulla da invidiare a una tradizionale. Esiste ancora uno scoglio concettuale da parte del ristoratore che ha un pregiudizio verso le superautomatiche. Ma ora con Vendomat e Dr.Coffee siamo riusciti a piazzare qualche centinaia di macchine tra prime colazioni, bed&breakfast.”

Quali sono i vantaggi tecnici che lo rendono uno strumento interessante per gli operatori dell’horeca?

Le macchine dedicate al canale horeca (foto concessa)

“La qualità innanzitutto: la superautomatica porta in tazza un caffè macinato fresco. Una macchina a due gruppi non può avere un risultato simile spesso per via dei volumi poco sostenuti nei ristoranti. Altri vantaggi: la praticità d’uso, il risparmio energetico e la costanza della qualità in tazza. Infine il prezzo di riferimento: prima era difficile vendere le superautomatiche di questo genere perché avevano costi inavvicinabili, oggi invece sono aumentati i volumi e sono entrati i produttori asiatici con soluzioni valide, così il numero delle superautomatiche supera quello delle tradizionali a livello mondiale. “

Potrebbe essere una soluzione anche per i ristoratori, che hanno esigenze diverse dai volumi e i flussi dei bar?

“Correttissimo. Una macchina a due gruppi resta accesa 7 giorni su 7. Una superautomatica invece si accende solo in base al servizio. Si accende alle 12, si spegne alle 15 e la sera può restare ferma. Un modello a due gruppi invece ha una caldaia da 12 litri e delle caratteristiche tecniche che le permettono di funzionare bene se si producono 3 o 2 chili al giorno, 300/400 caffè. Quindi è una soluzione che per un ristorante con 70 coperti non ha senso. Consideriamo inoltre che quattro anni fa una superautomatica costava 4000 euro contro i 1200 di una macchina a due gruppi. Ora è il contrario”.

Vendomat ha poi introdotto un’altra importante novità: il sistema di Orain per i macinacaffè. Che cosa ci può dire nel dettaglio?

“Abbiamo sviluppato insieme ad un collaboratore spagnolo una spia che ci segnala quanti chili di caffè ha consumato effettivamente il punto vendita periodicamente e avvisa quando il torrefattore deve passare per rifornire il gestore. Si ottimizzano così il servizio al cliente e i costi di distribuzione. Spesso il torrefattore si reca a vuoto in un punto vendita perché non ha ancora esaurito le scorte salvo poi dover tornare indietro dopo solo 4 giorni. Orain risolve questo problema e ottimizza la fase del rifornimento. Si tratta di un dispositivo per esser puntuali ed efficienti, assolutamente al servizio del torrefattore.”

Qual è il vostro mercato di riferimento? Queste macchine dove vengono più richieste?

“Il core business per Vendomat resta la distribuzione automatica, con un recente avvicinamento all’horeca in cui ci siamo inseriti attraverso il Bean2Cup. Ma per il 95% l’azienda si muove sul vending. Vendomat nasce come un polo distributivo per questo canale. Abbiamo per questo già una solida struttura che garantisce l’assistenza e il servizio al meglio, anche per quanto riguarda il canale horeca.”

Puntate ad espandersi su altri Paesi?

“Sul versante horeca vogliamo rafforzare la nostra posizione sul mercato nazionale prima di guardare all’estero. Mentre per il mercato del vending, che in Italia è in una fase di maturità con numeri stabili, puntiamo ad espanderci principalmente verso l’Est Europa (Polonia, Ex Jugoslavia, Bulgaria), un mercato adiacente a noi e vicino per abitudini di consumo, oltre ad essere ancora poco sviluppati e quindi terreno fertile per la crescita.”

Cosa c’è nel futuro delle macchine firmate Vendomat?

“Il nostro futuro nel vending si evolverà attraverso lo sviluppo e la presenza nelle fiere per la presentazione dei prodotti nuovi sul mercato. Nell’horeca invece cresceremo sempre sul Bean2Cup, e mai ci andremo ad occupare delle macchine a due gruppi, un mercato già ben presidiato da colossi italiani.”

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