MILANO – Venditalia è partita con tutte le aspettative sul futuro prossimo della distribuzione automatica, ospitando espositori e visitatori all’interno del complesso di Rho Fiera Milano con la prospettiva di accogliere oltre 20mila visitatori. Un numero che non sembra essere così lontano una volta fatto il proprio ingresso in fiera.
Spazi ampi, corridoi ben definiti, conducono sulla strade del vending sostenibile, digitale e smart.
Il caffè è presentissimo in tutte le sue forme, partendo dalla presenza di torrefattori tra gli stand (compresi i grandi player come Lavazza, Caffè Borbone, che trainano l’intero settore su una direzione precisa di qualità in tazza).
Venditalia si distribuisce su una superficie di 32mila metri quadri
Due padiglioni che sono contenitori del futuro: si abbandona subito l’immagine del distributore automatico come una volta, che prende soltanto monete e magari non dà neppure il resto.
I bicchierini di plastica monouso sono soltanto un ricordo di cui quasi nessuno parla quando si assaggiano caffè macinati direttamente in grani in quelle che sono a tutti gli effetti delle macchine da corsa nel vending.
Che mostrano video racconto (molto utili nel caso di messaggi importanti da veicolare nel breve tempo di erogazione, come è il caso di Altromercato e le sue filiere equo solidali), che parlano, riproducono anche l’audio se impostate.
Ci sono macchine che si attivano da sole e fanno il purge in automatico mentre ci passi vicino, riempendo l’aria di vapore, probabilmente già programmate a distanza dal proprietario.
Molti gli stand dedicati ai nuovi sistemi di pagamento, con l’obiettivo di semplificare le procedure, velocizzarle, ridurre l’uso di contanti. Benvenute le app, i Qrcode, il contactless: la lezione della pandemia ha dato una spinta anche in Italia verso questi metodi.
Qualcuno ancora tra i gestori deve convincersi che questa sia la strada da percorrere insieme come comparto, per via dei costi aggiuntivi di cui dovrebbe farsi carico, ma come spesso si sente dire a Venditalia: questa è una scelta che man mano diventerà obbligata e non solo, porterà a guadagni puri.
Una differenza esiste tutt’oggi tra pubblico e privato: mentre nel primo ambiente le vending machine sono già dotate di pagamenti digitali e sono aperte all’innovazione, nel secondo c’è ancora qualche difficoltà dovuta principalmente ai volumi registrati e all’abitudine di usare le chiavette.
Ma la linea da seguire è già stata tracciata e a Venditalia si tocca con mano.
Un’altra tendenza già presente all’estero e che sta trovando uno spazio anche in Italia, è costituito dalle superautomatiche: delle macchine che sono esteticamente accattivanti, con degli schermi piuttosto ampi, dove il touch fa da padrone e sembra quasi di interagire con iPad che preparano qualsiasi ricetta si desideri.
Grandi pro di questa altra possibile espressione del vending: minor costo per l’attrezzatura (adatta quindi ai luoghi privati come gli uffici di grandi aziende) rispetto ad un distributore automatico più standard, maggiore possibilità di ricreare attorno al coffee corner un momento di convivialità tra colleghi per una pausa caffè più simile a quella che di solito si vive al bancone del bar.
A colpo d’occhio poi ci sono vending machine che ci si aspetta, ma non troppo, con un’offerta talmente variegata da sembrare più dei mini supermercati che dei distributori automatici: dalla vetrina si può ordinare dalla pasta integrale agli assorbenti, dal latte ai pennarelli. Ogni bisogno sembra essere contenuto all’interno dello stesso contenitore.
E poi c’è l’Acquabox: un distributore automatico che spicca nello stand BWT Water&More con il suo colore rosa. Una vera e propria stazione per riempire le borracce con dell’acqua purificata, potabile gestibile da smartphone sia dai consumatori sia dai gestori che hanno l’occasione di monitorare il consumo di acqua.
Per non parlare degli enormi vantaggi rispetto al risparmio di plastica.
Quindi ancora una volta la digitalizzazione, la telemetria, la sostenibilità, tornano protagonisti del settore in Fiera. L’Italia c’è, almeno a Venditalia, dove si racconta forse una distribuzione automatica già avanti rispetto a quello che resta più diffuso nel Bel Paese, ma che comunque rispecchia un presente che già si muove tra i consumatori.