MILANO – I distributori vending sono parte integrante del paesaggio urbano del Giappone. È possibile osservarli ovunque, a ogni angolo delle strade, davanti ai negozi, nelle aree residenziali quanto in quelle popolari o commerciali. Nelle metropoli, quanto delle cittadine di provincia.
La loro quasi proverbiale onnipresenza, come la straordinaria varietà dei prodotti somministrati, non passa inosservata fra i turisti ed è tema ricorrente di articoli sulle riviste di viaggio e nei post dei siti specializzati.
Le cifre rispecchiano l’importanza economica del vending nipponico. Secondo l’Associazione dei produttori di distributori automatici del Giappone, le macchine installate superano i 5 milioni di unità. Mentre in Italia, che pure ha il record in Europa, sono soltanto 810 mila. E in Giappone la densità è senza eguali al mondo con un distributore automatico ogni 23 abitanti. Il fatturato? Superiore ai 60 miliardi di dollari che oscurano gli 11,1 miliardi di euro di erogato in Italia.
Fondamentali per il caffè
Il successo del caffè in lattina, prodotto che ha avuto un ruolo fondamentale nella diffusione della nera bevanda in terra nipponica, si deve in modo particolare ai distributori automatici, che ne sono stati il vettore di commercializzazione privilegiato, sin dagli anni settanta. È anche grazie al vending, dunque, che il Giappone è diventato il quarto paese consumatore mondiale di caffè.
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