SCHIO (Vicenza) – Tazza personale ecologica, risparmio assicurato e ambiente salvato. Sintetizzata così in due righe, la singolare proposta dell’Amministrazione comunale già rende l’idea. Il sindaco Luigi Dalla Via e i suoi assessori hanno infatti invitato i loro dipendenti a non consumare bicchieri di plastica ai distributori di bevande, che costano e inquinano, utilizzando sempre una tazza in melamina distribuita a tutti. Sinora 176 su 310 (nel numero ci sono 270 lavoratori e i consiglieri e assessori che frequentano gli ambienti del municipio) hanno dimostrato di gradire la soluzione ecologica che dovrebbe, nelle intenzioni degli amministratori, far risparmiare 45 mila bicchieri all’anno.
Una cifra che deriva da una stima di due bevande calde al giorno, durante la “pausa caffé”, per circa 200 giorni lavorativi. Si stima inoltre un risparmio di circa 2 mila euro, parte dei quali reinvestiti appunto nell’acquisto delle tazze ecologiche.
Schio: le macchine distributive sono presenti a palazzo Garbin e nelle altre sedi municipali come gli uffici tecnico e urbanistico di via Pasini e i magazzini comunali
«L’iniziativa è coerente con l’impegno che il Comune persegue per il rispetto ambientale – spiega il sindaco Dalla Via, per nulla sorpreso della curiosità che sta destando l’iniziativa – Impegno che ha visto nella registrazione Emas nel 2005 uno dei principali traguardi. Tra gli impegni previsti dall’Emas c’è anche la redazione di una dichiarazione ambientale che misura lo stato di salute dell’ambiente e i miglioramenti rispetto agli obiettivi».
Da qualche anno il Comune di Schio si sta impegnando nella riduzione delle emissioni di gas, riducendola nell’ultimo anno del 10% rispetto a quello precedente. Una riduzione ottenuta soprattutto per il calo di consumo di energia (- 17%) e di gasolio per riscaldamento (- 28%) grazie alla maggiore diffusione degli impianti a metano.
Per ottenere la certificazione Emas è stato necessario il coinvolgimento attivo dei lavoratori nel processo virtuoso di lotta agli sprechi e all’inquinamento, attraverso anche percorsi di formazione. Quella della tazza “risparmiosa” non è stata un’imposizione ma una proposta adottata sinora da più della metà di chi frequenta abitualmente i palazzi municipali. Anche se c’è chi obietta che la tazzina va lavata: meno spreco di plastica ma più uso di acqua. Impossibile avere la botte piena e la moglie ubriaca.