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Vending: a Vicenza c’è la mensa

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VICENZA – Niente cipolla, allergia: nella crema ai piselli e patate c’è, nell’arrosto di vitello pure, così nel pasticcio alla bolognese. Non c’è negli gnocchetti di patate burro e salvia, 553,97 calorie, ingredienti patate-patate, burro 16%. Foto e caratteristiche al tocco dello schermo.

Piatto senza cipolla prenotato, pagamento a fine mese trattenuto in busta paga, domani lo si troverà in mensa, uscirà dalla colonna del distributore automatico inserendo la chiavetta elettronica personalizzata, la stessa usata per l’ordine.

Accanto un altro totem con i microonde per scaldare il piatto, se serve, stoviglie compostabili. Quattro primi, quattro secondi, cinque contorni, dolci e frutta fresca. La nuova frontiera del vending, ovvero la distribuzione automatica dei pasti, nasce dalla collaborazione tra due imprese vicentine, Imperiali Service sede a Costabissara e Food24 sede a Zané.

La prima (responsabile commerciale Emmanuele Stevanato), ha una partneship industriale con il gruppo Serenissima pur essendo realtà autonoma, 200 cuochi lavorano anche nel progetto di produzione e distribuzione di piatti pronti freschi di alta gastronomia.

La seconda (direttore commerciale Marco Marcazzani) è società commerciale e di servizi che opera nella distribuzione automatica, braccio della Fas International di Schio di Luca Adriani, tra i leader europei di settore.

Innovazione

Il piatto arriva sul tavolo e sembra una magia. A gestire l’ordine un sistema software: grazie ad un totem multimediale con video a 19 pollici è possibile prenotare il pasto e verificare le informazioni nutrizionali.

L’ordine arriva così nel nuovo centro cottura realizzato dalla Serenissima Ristorazione a Boara Pisani (Padova) dove i piatti vengono realizzati in “camera bianca”, cioè con metodo di cottura refrigerato – cucino e raffreddo – e resi poi disponibili alla logistica che li farà arrivare ai totem dove verranno caricati sul distributore e “serviti” ai clienti: le pietanze vengono mantenute a tre gradi ed erogate «al bisogno».

Flessibilità

Il bello – spiegano i responsabili del progetto – è che le prenotazioni permettono la distribuzione automatica a qualsiasi ora permettendo di gestire la pausa pranzo in maniera flessibile, opportunità che può rientrare in un sistema di welfare.

Il sistema può funzionare anche senza prenotazione, in questo caso i piatti saranno acquistati direttamente. La mensa tradizionale viene in pratica così sostituita dal distributore (una sola macchina è in grado di fornire 64 pasti completi): la sta già sperimentando un gruppo veronese di oltre mille dipendenti ed è in partenza in un’industria del Bassanese con 800 aziende, ma anche piccole medie imprese si stanno affacciando alla realtà «che viene cucita su misura».

Ma sulla ristorazione automatica si stanno confrontando anche realtà diverse dalle aziende come bed and breakfast, ostelli, studi professionali. L’evoluzione prevede la prenotazione anche da tablet, telefonino o pc.

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