domenica 22 Dicembre 2024
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Venchi: Gruppo DeAgostini rivela il 10,28% dell’azienda

Una quota che farebbe della storica società controllata dalle famiglie novaresi Drago e Boroli, questi ultimi già proprietari di una cantina nelle Langhe nel Barolo, a Castiglione Falletto, il primo investitore istituzionale nel marchio piemontese della cioccolata. Insieme a loro una compagine variegata, con il 30% in mano al presidente e amministratore delegato Daniele Ferrero, l’imprenditore cui si deve il rilancio dell’azienda con sede a Castelletto Stura, alle porte di Cuneo, realtà che ha chiuso il 2023 con 205 milioni di fatturato e un margine operativo lordo di poco inferiore ai 50 milioni

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DeAgostini, erede dell’editore nato nei primi anni del Novecento e specializzato nella produzione di atlanti e che oggi ha invece diversificato le proprie attività tra editoria, media e Tv, università ed education, lotterie e gaming, ora entra nel mercato della cioccolata rilevando il 10,28% dell’azienda Venchi. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su Torino Oggi.

Il gruppo DeAgostini entra nel mondo del cioccolato Venchi

MILANO – Dopo rumors che si inseguivano da alcune settimane a dare conto delle notizia sono le pagine economiche del “Corriere della Sera”, secondo le quali il gruppo novarese DeAgostini sarebbe entrato nell’azionariato di Venchi, rilevandone il 10,28%. Una quota che farebbe della storica società controllata dalle famiglie novaresi Drago e Boroli, questi ultimi già proprietari di una cantina nelle Langhe nel Barolo, a Castiglione Falletto, il primo investitore istituzionale nel marchio piemontese della cioccolata.

Insieme a loro una compagine variegata, con il 30% in mano al presidente e amministratore delegato Daniele Ferrero, l’imprenditore cui si deve il rilancio dell’azienda con sede a Castelletto Stura, alle porte di Cuneo, realtà che ha chiuso il 2023 con 205 milioni di fatturato e un margine operativo lordo di poco inferiore ai 50 milioni.

Al loro fianco lo storico socio Nicolò Cangioli (22%), il mastro cioccolatiere Giovanni Battista Mantelli (12%) e una ventina di azionisti tra i quali figura il ceo del gruppo Prada Andrea Guerra, già amministratore delegato di Luxottica e quindi di Eataly, Luca Baffigo Filangieri, azionista di Eataly nonché marito di Elisa Miroglio, esponente della famiglia industriale del tessile albese, la famiglia Pao di Hong Kong (attraverso Nuo Capital) e quella saudita degli Olayan.

Sulla base del closing arrivato giovedì, sarebbe tale variegata compagine ad aver fatto spazio nell’azionariato alla holding presieduta da Lorenzo Pellicioli e guidata dal ceo Marco Sala.

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