lunedì 23 Dicembre 2024
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Utz Certified: il riconoscimento sempre più diffuso tra le aziende

Tra le aziende entrate di recente nell’universo Utz si annoverano Klm, che serve caffè certificato su tutti i suoi voli; il colosso dolciario Griesson - de Beukelaer; il brand finlandese Panda (cioccolato e caramelle). Senza dimenticare Agrícola Himalaya S.A., il principale produttore colombiano di tè, e Bahlsen, numero uno in Germania per i biscotti dolci, che in buona parte dei suoi prodotti utilizza, al 100%, cacao Utz certified

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MILANO – Superano il milione e mezzo di sacchi da 60 kg le vendite di caffè certificato Utz nel primo semestre 2012. Nello stesso periodo sono stati commercializzati anche 1,5 milioni di chilogrammi di tè certificato e quasi 60 milioni di chilogrammi di cacao. Cifre che riflettono una consistente crescita nell’offerta di prodotti Utz Certified resa possibile dal coinvolgimento e dall’impegno di un numero crescente di partner e da una domanda che rimane solida nonostante il rallentamento economico globale.

Utz Certified: le new entry

Tra le aziende entrate di recente nell’universo Utz si annoverano Klm, che serve caffè certificato su tutti i suoi voli; il colosso dolciario Griesson – de Beukelaer; il brand finlandese Panda (cioccolato e caramelle). Senza dimenticare Agrícola Himalaya S.A., il principale produttore colombiano di tè, e Bahlsen, numero uno in Germania per i biscotti dolci, che in buona parte dei suoi prodotti utilizza, al 100%, cacao Utz certified.

Utz ha recentemente ricevuto un rilevante contributo finanziario da parte della Ford Foundation a sostegno delle attività nei settori del caffè, del tè e del cacao. I fondi stanziati serviranno a finanziare iniziative e progetti in Africa meridionale, Indonesia e America centrale. Particolare attenzione verrà riservata allo sviluppo e all’espansione delle filiere sostenibili, al maggiore coinvolgimento del settore privato e al monitoraggio dei risultati, soprattutto per quanto riguarda le ricadute concrete sulla vita e il benessere dei piccoli produttori.

E c’è moderato ottimismo tra i produttori keniani

Che prevedono a fine 2011/12 un incremento della produzione nazionale di caffè del 6%, a 54.000 tonnellate, e maggior entrate comprese tra il 5% e il 10%. “Abbiamo avuto buoni prezzi per buona parte della stagione e ci attendiamo dunque una performance del comparto buona, anche se non eccezionale” ha dichiarato un importante funzionario del ministero dell’agricoltura. Dopo il calo registrato a giugno, legato anche alla minore domanda europea, i prezzi del caffè quotato al Nairobi Coffee Exchange hanno segnato una ripresa a luglio.

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