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martedì 05 Novembre 2024
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Starbucks si accorda sui 83.600 euro per risarcire una cliente ustionata

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MILANO – Quanto può costare servire una tazza di tè al colosso del caffè americano? Ben 83.600 euro. Una cifra finale che è stata considerata opportuna come risarcimento per la ragazza che, nel 2014, aveva riportato una grave ustione sul braccio a causa di una tazza di tè bollente acquistato in uno degli store della catena. Dopo anni di operazioni chirurgiche, la causa giudiziaria si è conclusa. Ecco la notizia completa da un articolo di Alessandro Conte per ilgiornale.it.

Ustionata da una tazza di tè bollente Starbucks

La questione ha visto la sua fine con un patteggiamento per la cifra di 75.000 sterline, pari a circa 83.600 euro. Questa la sintesi di una storia che risale al 2014, quando una ragazzina di 12 anni è rimasta ustionata dopo che una tazza di tè, comprata da Starbucks, si è rovesciata sul suo braccio.

Demi Mooney, questo il nome della giovane che oggi ha 16 anni

La ragazzina pochi giorni prima di Natale del 2014 si trovava con sua nonna allo Starbucks, in Henry Street a Dublino dove aveva appena acquistato un Frappuccino, un tè e un biscotto grande. Secondo le parole della madre, Siobhan Mooney, poi finite agli atti, non era stato fornito alla figlia un vassoio e, di conseguenza, si era organizzata tenendo il Frappuccino con la mano sinistra, il biscotto con la destra e la bevanda calda tenuta ferma tra il gomito e le costole; il liquido, dunque, è finito sul suo braccio.

Immediatamente la bambina era stata soccorsa da un medico e un’infermiera presenti nel negozio

Questo prima di essere trasportata all’ospedale pediatrico di Temple Street. Secondo il quotidiano Irish Times, Demi è stata sottoposta a interventi di chirurgia plastica e a sedute di terapia occupazionale considerate le evidenti cicatrici lasciate sul braccio.

Michael Byrne, Senior Counsel, ha dichiarato all’Alta Corte di Dublino che un ulteriore trattamento avrebbe soltanto peggiorato il tutto

E che Demi ha indossato camicie a maniche lunghe per nascondere le cicatrici. In considerazione anche dell’età in cui le giovani danno particolare importanza all’apparenza. La Coffee Unlimited Company, il nome commerciale di Starbucks, si è opposta anche contro le affermazioni secondo cui non fosse stato offerto il vassoio. Byrne ha detto al giudice Garrett Simons che l’offerta di Starbucks era di 75.000 sterline. E, da parte sua, il giudice ha approvato ritenendola giusta e ragionevole.

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