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USDA – Gain report prevede raccolto brasiliano a 49,5 milioni di sacchi

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MILANO – A pochi giorni dalla pubblicazione della seconda stima ufficiale Conab, il servizio estero del Dipartimento Usa dell’agricoltura (Usda) ha diffuso lunedì il rapporto annuale 2014 (Gain Report) sulla produzione e i consumi di caffè in Brasile.

E i responsi, ancora una volta, non sono dei più positivi. Il documento (approvato dall’Ufficio del commercio agricolo di San Paolo) ha corretto al rialzo le cifre relative alle due annate precedenti.

Ma per l’annata 2014/15 (luglio-giugno), anche gli specialisti del minagricoltura americano vedono decisamente nero. Prima di esporre le cifre va doverosamente premesso che i Gain Report (Gain è un acronimo inglese che sta per “rete informativa agricola globale”, ndr.), pur non avendo i crismi dell’ufficialità, costituiscono comunque la principale fonte statistica per l’elaborazione delle stime governative di Washington, pubblicate nelle circolari semestrali (la prossima verrà diramata a giugno).

Le cifre Usda sono generalmente maggiori di quelle di Conab, ma in linea, di norma, con le stime del commercio e degli analisti.

Iniziamo dunque dalla produzione 2014/15 (ossia il raccolto in corso). Secondo Usda sarà di 49,5 milioni di sacchi. Nonostante l’eccezionale potenziale di partenza– con buona parte delle aree del Minas Gerais e del San Paolo nell’anno positivo del ciclo biennale – il dato è inferiore del 7,8% ai 53,7 milioni di sacchi raccolti nel 2013/14.

La causa di tale andamento negativo è nota: la siccità senza precedenti che ha colpito buona parte della coffee belt, tra gennaio e febbraio, compromettendo in molti casi gravemente lo sviluppo vegetativo degli arbusti nella fase decisiva della formazione dei frutti.

A ciò vanno aggiunti i numerosi sradicamenti avvenuti nello stato del Paraná, in conseguenza delle gelate dello scorso inverno.

Il report aggiunge tuttavia che ogni valutazione precisa è al momento prematura e che saremo in grado di valutare la quantità e la qualità della produzione di quest’anno soltanto a operazioni di raccolta concluse.

Il raccolto di arabica viene valutato, al momento, in 33,1 milioni di sacchi, in calo del 6,3% rispetto all’anno scorso. In ripresa, in compenso, il raccolto di robusta (conillon), che dovrebbe salire a 16,4 milioni di sacchi, ossia 2,1 milioni in più (+14,7%) rispetto al 2013/14, rispecchiando il buon potenziale produttivo riscontrato in Espírito Santo, Rondônia e Bahia (cliccare sulla tabella per ingrandire).

Brasile Usda maggio 2014 produzione

Il report ha inoltre rivisto al rialzo le cifre sulla produzione 2013/14 e 2012/13 portandole rispettivamente a 53,7 e 57,6 milioni di sacchi.

La correzione è motivata dall’assestamento dei dati più recenti relativi a domanda, offerta e scorte.

Sulla base delle informazioni raccolte, gli esperti dell’Ufficio di San Paolo ritengono che sia già stato commercializzato grosso modo il 90% del raccolto 2013/14. I prezzi in forte ripresa hanno spinto i produttori a intensificare le vendite durante i mesi trascorsi.

Sono state dunque riviste al rialzo (+9%) anche le cifre sull’export nell’annata 2013/14 stimato ora 33,38 milioni di sacchi, di cui circa 30 milioni di caffè verde.

Tornando al 2014/15, il report prevede un calo dell’export di un milione di sacchi, a 32,38 milioni di sacchi, di cui, di cui 29 milioni di caffè verde.

Le scorte finali 2013/14 sono stimate in 9,29 milioni di sacchi; il dato è destinato a scendere a 6,32 milioni a fine 2014/15.

Conab non ha ancora pubblicato la stima sull’entità delle scorte private alla data del 31 marzo 2014.

Dopo 10 anni di crescita ininterrotta, i consumi interni hanno segnato il passo, per la prima volta, nel 2013 (-1%) risentendo dell’aggressiva concorrenza di soft drink, cioccolato e prodotti a base di soia. Le previsioni per il 2014 lasciano intendere che il dato rimarrà invariato sull’anno precedente a 20,1 milioni di sacchi, di cui 19 milioni di torrefatto.

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