MILANO – Il mondo della prima colazione è sempre più in salute e il caffè rimane il must del primo pasto della giornata. Intanto, 9 italiani su 10 dichiarano di non rinunciare al primo pasto della giornata. E così tra biscotti, fette biscottate, creme spalmabili, cereali, caffè, succhi, miele e marmellate il mercato continua a premiare le aziende del settore. I numeri confermano il successo: secondo una elaborazione dati di Unione Italiana Food, nel 2018 la produzione a valore dei prodotti più usati – anche – per la prima colazione è stata di circa 10 miliardi e 440 milioni di euro (escluso latte e yogurt).
“La prima colazione si conferma momento fondamentale tra i pasti della giornata, a cui difficilmente rinunciamo. Una tendenza che premia, anche nei numeri, le aziende che operano in questo settore. E questo vale sia per chi vanta prodotti pensati perlopiù per questo momento della giornata (es. le fette biscottate), sia per chi lavora con prodotti che hanno nella colazione un momento di consumo, come nel caso del caffè.
Indipendentemente da questo, però, ad essere premiata è la capacità delle aziende italiane del “saper fare bene” quando si parla di alimentare unita all’attenzione costante alle richieste del consumatore, che si traducono in innovazione. Un esempio su tutti è la crescente richiesta di prodotti salutistici che hanno spinto a produrre dolci con più fibre e meno zuccheri, grassi saturi e sale”, dichiara Marco Lavazza, Presidente Unione Italiana Food.
Biscotti, fette biscottate e merendine che passione!
Secondo i dati Unione Italiana Food, i prodotti di biscotteria (fette biscottate, wafer non ricoperti, biscotti di pasticceria unitipo e assortita, amaretti, biscotti secchi, frolle e altri biscotti, biscotti all’uovo) nel 2018 hanno registrato un’ottima tenuta, con una crescita (+1%) di tonnellate prodotte, arrivate ora a 590.180 (nel 2017 erano 584.341). Incremento che ha portato una crescita “a valore” del +2,6%.
Positiva è stata anche la performance delle merendine e delle torte per una crescita a valore del +0,7%. Bene anche i prodotti a temperatura controllata, come brioche e simili e torte conservate, che nel complesso sono cresciute del +1,1%. Le creme spalmabili, invece, si confermano un settore rilevante per il momento della prima colazione per un valore di circa 389 milioni di euro.
La tendenza salutista traina marmellate e miele
Le tendenze salutiste, vegetariane, vegane, km zero sono ormai arrivate anche sulle tavole della colazione, contribuendo al successo di prodotti come marmellate, confetture e miele. Proprio le marmellate (con performance positive soprattutto per le varianti dietetiche) sono arrivate a far registrare un fatturato di 339 milioni di euro (+2,1% sul 2017) con volumi superiori alle 57.000 tonnellate (+1,7% sul 2017). Bene nel 2018 anche il miele: alle circa 148 milioni di vendite a scaffale si sono aggiunti i circa 17 milioni di prodotto usato come ingrediente dall’industria di seconda trasformazione, per un totale di 165 milioni di euro.
Cereali e muesli per cominciare la giornata in equilibrio: ne consumiamo 1,6kg/anno
Crescono i dati di produzione di cereali e muesli, dove alla sostanziale tenuta dei volumi commercializzati si accompagna un buon incremento del fatturato: i volumi di vendita arrivano a 64.968 tonnellate (+0,4% sul 2017), pari a un consumo pro-capite annuo in Italia – al netto di importazioni ed esportazioni – di 1,6 kg. Aumenta sensibilmente il valore che si attesta su 442,8 milioni di euro (+2,5%).
Bevande della prima colazione: bene caffè, frena il consumo di latte
Una cosa che non può mancare nella colazione all’italiana (e non solo) è senza dubbio il caffè. Tra bar e casa, sia che lo si scelga per la colazione che durante la giornata, si conferma un prodotto amato e rappresentativo dello stile alimentare e del saper fare italiano. Nel 2018 il caffè ha incrementato la propria presenza sul mercato interno, con consumi pro-capite annui che sono passati da 5,6 a 5,9 kg. Una crescita in cui la prima colazione gioca un ruolo importante in termini di consumo.
Succhi e nettari di frutta e ortaggi, invece, hanno toccato nel 2018 gli oltre 660 milioni di euro di fatturato (per un consumo domestico che arriva a oltre 90% del totale).
Andamento a due facce per tè, infusi, tisane e camomilla
dove a volumi di produzione sostanzialmente stabili (2.620 milioni di filtri immessi sul mercato pari a un -0,4%) fa da contraltare una buona crescita a valore (+1,8%).
Infine, quando si parla di prima colazione non si possono non citare il latte e lo yogurt. I dati Assolatte, in questo caso, mostrano come il latte alimentare faccia registrare un andamento ondulatorio, anche a causa di un contesto dei consumi che sta mutando rapidamente.
Crescono i consumi di latte Esl
Non bene il prodotto a durabilità minore (ossia il Fresco e quello ESL- Extended shelf life), che ha chiuso il 2018 con un calo del -3,9% in volume e del -2,4% in valore, e il Fresco, che ha evidenziato le perdite maggiori (-7,6% a volume e -6,6% in valore). Cresce invece del +4,0% in volume e del +6,5% in valore il Latte Esl (microfiltrato ad alta pastorizzazione).
Performance non positiva per il latte a lunga conservazione, quello UHT (-5,8% in volume e -5,5% in valore). Di contro, yogurt e latti fermentati mostrano una leggera ripresa (+0,7%) dei consumi che, nel canale Gdo (discount esclusi), arriva a 326mila tonnellate. A spingere i consumi sono i prodotti santé (+1,6%), che valgono più di 1/4 delle vendite e sono la seconda categoria preferita dagli italiani, dopo gli yogurt interi. Performance positive nel 2018 anche per gli yogurt da bere, i bi-comparto e lo yogurt greco (+2,7%), come indicano i Dati Assolatte.