MILANO – Fondi di caffè al posto della cellulosa, per produrre la carta igienica: è la trovata anti-crisi dello storico marchio tedesco Hakle, che promette di abbattere i costi e ridurre l’impatto ambientale. Perfettamente nello spirito della prossima Giornata internazionale del caffè, che quest’anno ha come tema, per l’appunto, l’economia circolare.
Ma come è nata l’idea? Ancora due anni fa, gli affari di Hakle, uno dei brand più popolari nel suo genere in Germania, andavano a gonfie vele.
Allo scoppio della pandemia, i consumatori tedeschi, memori dei casi di penuria registrati in Cina, si erano precipitati a fare incetta di carta igienica portando a un picco nelle vendite.
Da allora molte cose sono però cambiate. La guerra in Ucraina ha fatto lievitare i costi. Compresi quelli della pasta di cellulosa, il cui prezzo è andato alle stelle, a causa della forte domanda dell’industria cinese, massimo consumatore di questo semilavorato.
Lo stato dei conti di Hakle si è progressivamente deteriorato, costringendo l’azienda al concordato preventivo.
La risposta alla crisi sta arrivando dall’innovazione e dall’economia circolare. Quest’ultima passa anche attraverso il riutilizzo intelligente di prodotti di scarto, come i residui di caffè, che il mercato europeo genera in grande quantità.
Detto, fatto. La scorsa settimana sono usciti, dallo stabilimento di Düsseldorf, i primi rotoli “al caffè”.
L’obiettivo è ora di ottenere, attraverso questa filiera, il 20-25% della produzione.
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