CATANZARO – “E’ un gesto che il nostro territorio e la Calabria gli dovevano. Perché gli siamo tutti debitori, perché con la sua vita, con la sua storia, con il suo lavoro, ha creato una delle realtà imprenditoriali più importanti del Sud Italia. Una realtà che, giorno dopo giorno, contribuisce a far conoscere Copanello e la Calabria nel mondo intero”.
Con queste parole il sindaco di Stalettì, Concetta Stanizzi, ha dato il via alla cerimonia d’intitolazione (FOTO) della strada che dalla torrefazione Caffè Guglielmo porta al Villaggio Guglielmo, nel cuore di Copanello di Stalettì.
Da ieri quella strada ha un nuovo nome: viale Guglielmo Papaleo. Un omaggio al fondatore di Caffè Guglielmo che la famiglia, l’azienda, gli amici e tutti coloro che conoscono la storia di Guglielmo Papaleo, hanno atteso per anni. E che adesso è realtà grazie all’impegno dell’amministrazione comunale di Stalettì.
Dopo il sindaco Stanizzi, hanno preso la parola i nipoti di Guglielmo Papaleo: Daniele Rossi, Beatrice Volpi e Matteo Tubertini. Loro hanno deciso di seguire le orme del nonno e, oggi, lavorano in azienda con lo stesso spirito trasmesso da nonno Guglielmo.
Gli insegnamenti di nonno Guglielmo
«Non parlo solo con gli occhi di un nipote innamorato di suo nonno. Parlo anche da presidente di Confindustria Catanzaro e vice presidente di Unindustria Calabria – ha spiegato Daniele Rossi –. Perché gli insegnamenti di nonno Guglielmo non sono tesoro solo per la nostra azienda. Ma anche per tante altre realtà calabresi che stanno provando a seguire la strada tracciata dal suo lavoro. Fondere impresa e territorio per ottenere un profitto morale che solo chi ama la sua Terra potrà ottenere».
«Dopo tanti anni c’è sempre qualcuno che ha qualcosa di positivo da dire su nonno Guglielmo e che lo ricorda con affetto – ha aggiunto Beatrice Volpi –. Per questo pensiamo che l’intitolazione di una strada a nonno sia un giusto riconoscimento per un uomo che con il suo lavoro ha contribuito a far conoscere Copanello in tutta Italia. Un ringraziamento particolare voglio farlo a tutti i collaboratori che negli anni hanno lavorato accanto a nonno Guglielmo. E con il proprio lavoro hanno fatto sì che Caffè Guglielmo diventasse ciò che è oggi».
«Nel mio cuore penso a questo viale come alla metafora della vita del nonno – ha sottolineato Matteo Tubertini –. E’ un po’ la strada della sua vita: chissà quante emozioni, quanti pensieri, ogni volta che la percorreva. E oggi penso che questa intitolazione sia un giusto riconoscimento a questa grande figura che abbiamo avuto la fortuna di avere in famiglia: nostro nonno».