A Roma i bar si trovano ad ogni isolato, a volte due per isolato, ma danno quasi la sensazione di non farsi concorrenza tra loro. Sarà per la grande affluenza di clienti che tutti i giorni e in tutti i momenti varcano le loro soglie, sarà perché ogni locale ha i propri affezionati storici, sarà perché a Roma tutto sembra avvolto da un velo di immutata e scenografica imponenza.
In via Condotti al numero 86, c’è un caffè che si chiama Antico Caffè Greco, dove il profumo della famosa miscela scura si mischia a quello dell’arte. Deve il suo nome al fatto che Nicola della Maddalena, il caffettiere che lo ha fondato nel 1760, era greco.
E’ il caffè più antico della capitale, e in Italia si contende il primato con il Florian di Venezia. A due passi da Piazza di Spagna e da Trinità dei Monti, è da sempre luogo di ritrovo per romani e turisti. Entrare nelle sue quattro sale equivale a fare un salto indietro nel tempo, dove il caos resta lontano e le voci diventano sommesse.
Camerieri in frac sembrano volteggiare tra i tavolini di marmo antico per servire il caffè nelle sempre immutate tazzine cerchiate d’arancione. Fotografie, collezioni di oltre trecento opere d’arte e oggetti raccontano la storia di Roma e del suo locale che ha accolto personalità come Liszt, Welles, Bizet, Gogol, Wagner, Goethe, Casanova, Stendhal, Leopardi, Shopenhauer, Pazienza, grandi pensatori, artisti e letterati degli ultimi duecento anni. Più recentemente Renato Guttuso, Giorgio De Chirico, Novella Parigini, Sandro Pertini.
Si riuniscono associazioni culturali, si ricevono ospiti di riguardo e dietro un pianoforte a coda si trova una libreria che ospita l’archivio con documenti e libri riguardanti la storia del locale.
I prezzi sono elevati, ma vale la pena almeno di prendere un caffé al banco (1,70 €), perché questo è il posto dove “la Storia dell’Arte è passata e prendersi un caffè ed ha continuato a tornare perché le era piaciuto”.
Piazza Sant’Eustachio 82 è invece l’indirizzo di una piccola ma antica torrefazione a legna nata nel 1938. Il suo nome è Sant’Eustachio Il Caffè. Nient’altro che un bancone, una piccola sala e sei tavoli all’aperto ma qui dimora una tradizione che si è mantenuta intatta.
All’interno del locale si può fare la conoscenza di un vecchio apparecchio per la torrefazione a legna, datato 1948, che funziona ancora oggi. I fratelli Ricci, gestori dal 1999, sono molto attenti alla ricerca delle qualità più pregiate, avendo costruito nel tempo una rete di rapporti equo-solidali con i paesi fornitori delle materie prime.
Siamo in centro, immersi dentro tanta storia. Siamo in Piazza del Popolo 4/5a quando ci fermiamo per una sosta al Bar Rosati che funge da caffetteria, ristorante e pasticceria. Luogo di incontro e punto di riferimento fin dal 1922 per intellettuali e studiosi prima, per scenografi e registi negli anni cinquanta e appuntamento fisso per i pittori della Scuola di piazza del Popolo negli anni sessanta.
Aperto tutti i giorni dalle 7:30 alle 23:30. Attenzione: fare colazione qui, per non parlare di un pranzo, alleggerirà il vostro portafoglio. Come per altri locali storici della capitale qui si paga anche per la posizione e la storia. Fin dalla sua nascita, il Rosati ha conteso al Caffè Greco il primato in quanto a frequentazioni illustri.
Fu il locale prediletto di Vincenzo Cardarelli, Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Alberto Moravia, Elsa Morante. Nel tempo qui si sono intrattenuti moltissimi artisti e intellettuali che attraversavano arte, letteratura e cinema discutendo intorno ai tavolini del locale. Alle due del mattino Rosati chiudeva ma all’epoca i tavolini restavano fuori perché progetti e discussioni potessero proseguire.
Enorme e coloratissimo si presenta il bancone dell’Antica Pasticceria Giolitti, aperta dal 1900 in via Uffici del Vicario 40. Costruita in stile liberty. Lunga fila, soprattutto d’estate, per fare lo scontrino. A due passi dal Pantheon, la gelateria è aperta tutti i giorni dell’anno dalle sette del mattino all’una e mezza di notte.
Per un giorno da re e per chi al caffè vuole concedere un’alternativa in stile british, in Piazza di Spagna al numero 23, esiste un famoso locale dove il tè è padrone indiscusso. L’insegna recita Babingtons Tea Room. Ha un ingresso piccolo piccolo proprio accanto alla bella scalinata di Piazza di Spagna e fu aperto nel 1893 da due sorelle inglesi per celebrare il rito vittoriano del tè delle cinque.
Da Babington’s il tè si gusta oggi a tutte le ore e con una vastissima scelta di miscele, muffins e paste per accompagnamento. Regno delle dolcezze, il locale vanta la presenza di un punto vendita con una selezione di marmellate fatte in casa, miele, salse, tavolette di cioccolato, biscotti e sfiziosi zuccheri e sali per ogni occasione. Dalle 12 alle 16 inoltre, tutti i giorni, si può restare per il pranzo per gustare piatti freddi e caldi accompagnati da tipiche salse anglosassoni.