domenica 22 Dicembre 2024
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Horeca: un italiano su cinque cerca lavoro in bar e ristoranti, secondo Jobtech

Ad ambire a un impiego nel settore sono in primis uomini (54,20%) e giovanissimi, questi ultimi tendenzialmente per un lavoro in somministrazione da associare agli studi.

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Uno studio condotto da Jobtech, agenzia digitale per il lavoro, rivela che l’interesse degli italiani nei confronti di un possibile lavoro nel mondo dell’horeca è estremamente elevato. Un italiano su 5, il 21,8%, sarebbe alla ricerca di un lavoro nel settore horeca. Un dato molto importante se si pensa al fenomeno tanto discusso e allarmante attorno alla carenza di personale formato e non per il canale del fuori casa. I dati sembrerebbero riaprire il dibattito attorno alla questione. Riportiamo di seguito l’articolo di Salvo Cagnazzo per La Repubblica.

Il crescente interesse per il settore horeca

MILANO – Nonostante i titolari degli esercizi del comparto horeca dichiarino di non riuscire a trovare dipendenti, la schiera di aspiranti camerieri, cuochi e receptionist continuerebbe ad allargarsi al punto che un italiano su 5 (21,8%) cercherebbe occupazione proprio nell’ambito della ristorazione e dell’industria alberghiera.

A rivelarlo uno studio condotto da Jobtech, agenzia digitale italiana per il lavoro, in base al quale se in numeri assoluti il 2022 registra complessivamente un minor numero di ricerche di lavoro rispetto allo scorso anno, l’interesse nei confronti del settore horeca non è mai stato così alto.

In particolare, Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) sottolinea che, sebbene il numero delle attività ristorative in Italia sia passato dalle 397.700 unità del 2020 alle 396.993 del 2021, il settore richiede almeno 150 mila nuovi addetti.

Ad ambire a un impiego nell’horeca sono in primis uomini (54,20%) e giovanissimi, questi ultimi tendenzialmente per un lavoro in somministrazione da associare agli studi. In particolare, gli appartenenti alla Gen Z (nati tra il 1996 e il 2010) rappresentano ormai il 39,14% di chi cerca un’occupazione in questo settore. A seguire troviamo i Millennial (1980-1995), pari al 34,25%, mentre più distanziati sono i Gen X (1965-1979) con il 23,48%. Trascurabile la percentuale di Baby Boomer (1946-1964) con il 3,13%.

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