MILANO – Molti italiani hanno celebrato la Giornata Internazionale del Caffè nel segno della solidarietà ossia offrendo un caffè sospeso. Stiamo parlando naturalmente dell’usanza, tutta partenopea, di lasciare un caffè pagato al bar.
Un costume nato nel Dopoguerra, quando nelle pizzerie dei Quartieri Spagnoli si concedeva ai clienti con poco denaro in tasca di saldare il conto a sette giorni.
La prassi solidale si è evoluta nell’usanza di pagare due caffè al bar, uno per sé e uno per chiunque venga dopo e non se lo possa permettere.
Grazie ai napoletani illustri che hanno fatto conoscere questa consuetudine in tutta Italia e oltre, il caffè sospeso ha preso piede, poco a poco, in tutto il mondo.
E da strumento dell’economia del vicolo (nel senso più nobile della parola, naturalmente) si è trasformato in una moda.
Qualche curiosità scientifica a margine della Giornata internazionale del caffè.
Un caffè contro l’alitosi e i tumori
In particolare sui benefici meno noti del caffè. Secondo uno studio dell’Università di Tel Aviv, il caffè è un perfetto alleato contro il batterio che crea l’alitosi. Per gli studiosi dell’università del Maryland l’orario migliore per bere caffè è tra le 9.30 e le 11.30.
Mentre i loro colleghi svedesi lo raccomandano alle donne: previene infatti il tumore al seno.