domenica 22 Dicembre 2024
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Il caffè in una bara per riflettere sul senso della vita e della morte

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BANGKOK (Tailandia) — Adagiarsi in una bara in cambio di uno sconto sulla consumazione di un caffè. Ma anche per riflettere sul senso della vita e della morte. È la singolare esperienza proposta da un locale di Bangkok. Ne parla un articolo a firma di Noemi Penna apparso sul sito de La Stampa, che riportiamo di seguito.

Per molti italiani il caffè è una ragione di vita. Ma in Tailandia hanno addirittura deciso di sfidare la morte. A Bangkok ha aperto il Kid Mai Death Awareness Cafe, un bar che contro ogni superstizione incoraggia gli avventori a sdraiarsi in una bara per ottenere degli sconti.

E c’è persino uno scheletro con cui accomodarsi sui divanetti, per non sentirsi troppo soli.

Un esperimento sociale

Ma oltre ad essere un bar a tutti gli effetti, il Kid Mai è un esperimento sociale, creato dal professore Veeranut Rojanaprapa per insegnare ai thailandesi – il 90 per cento dei quali è buddista – la consapevolezza della morte.

«Avere maggiore cognizione sulla fine della vita diminuisce l’avidità e la rabbia. Quindi se uno è consapevole della propria morte, farà del bene», ha spiegato.

Per entrare nel bar bisogna attraversare un lungo tunnel nero su cui sono affissi dei cartelli con domande introspettive sul senso della vita.

La camera ardente

Poi, una volta dentro, ci si trova in una camera ardente, con tanto di corone di fiori, statue di Buddha e una grande bara scoperchiata, circondata dalle sedie.

In molti si sono rifiutati anche solo di entrare in questo bar sacrilego, amato in particolare dai giovanissimi, che sembrano non disdegnare il «test della bara».

Ognuno prova sensazioni diverse. C’è chi lo fa per gioco, chi per provare veramente cosa si prova a essere morti.

Per ottenere lo sconto, infatti, non basta solo sdraiarsi: c’è un addetto che chiude il coperchio lasciandoti al buio e con poca aria per qualche minuto.

Sconsigliato se claustrofobici

Sconsigliatissimo se si soffre di claustrofobia, certo, ma pare essere un toccasana per l’anima: «Chiusi lì dento si pensa a quello che abbiamo fatto e a quello che ancora dobbiamo fare», diventando quindi delle persone migliori.

Il Kid Mai non è la prima attrazione thailandese a offrire «un’esperienza di risurrezione»: fuori Bangkok c’è infatti un tempio buddista che celebra funerali simbolici per liberare le anime dai devoti dal karma negativo.

Ma qui, terminato il rito, ci si può consolare con bicchieroni di caffè con panna e dolcetti a forma di teschio. Scontati anche loro, ovviamente.

Noemi Penna

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