domenica 22 Dicembre 2024
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UMAMI COFFEE CAMPUS / 1 – La cronaca della prima giornata speciale dove il caffè è stato protagonista

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SCANDICCI (Firenze) – Spazio Lamperi, la scuola di degustazione presso la fattoria Poggio Arioso di Scandicci (FI), ha ospitato la prima edizione dell’Umami Coffee Campus, il primo evento 100% made in Italy a tema dove il caffè è stato trattato a 360°. A Scandicci sono intervenuti baristi, operatori di settore, appassionati provenienti da tutta Italia per passare assieme una giornata dove il caffè è stato tostato, macinato, preparato in espresso, a filtro, con il “cold brew”.

La giornata è iniziata con il coffee welcome dove i partecipanti hanno potuto fare la tipica colazione italiana Latte Art: un cappuccino con il tradizionale latte di mucca e in versione per vegetariani con il latte di soya e l’immancabile cornetto. I lavori sono stati inaugurati dalla presentazione dell’agenda della giornata dal coffee expert Andrej Godina che, assieme a un gruppo di giovani baristi e operatori di settore, hanno promosso e organizzato la giornata.

“L’Umami Coffee Campus è innanzitutto un luogo dove baristi e operatori di settore possono incontrarsi per fare cultura sul caffè di qualità, partecipare a sessioni pratiche di tostatura, preparare caffè con i diversi metodi e degustare decine e decine di tazze. La filosofia campus è quella della condivisione, della socialità e dell’estrema professionalità con la quale i workshop e gli assaggi vengono affrontati”. E’ questa la prima presentazione che Andrej Godina, co-organizzatore, ha fatto prima di passare in rassegna il programma della giornata.

I caffè usati per la sessione di assaggi dai partecipanti all’evento sono stati presentati da Alessandro Staderini, torrefattore di Firenze che ha proposto due monorigine arabica specialty di singola piantagione: un caffè brasiliano coltivato nella regione Matas de Minas tra i 1000 e i 1300 m.s.l.m., una miscela di tre varietà botaniche differenti, proveniente da una piantagione completamente esposta al sole e lavorato con il metodo secco, e un caffè del Nicaragua, monovarietale Caturra, coltivato a 1300 m.s.l.m., proveniente da una piantagione ombreggiata e lavorato con il metodo lavato.

Questi caffè sono stati preparati magistralmente in espresso da Andrea Matarangolo e Simone Guidi, dopo aver fatto un’accurata pulizia dell’attrezzatura e aver trovato la giusta temperatura dell’acqua di erogazione, e assaggiati usando una scheda di degustazione dai partecipanti. Gli stessi caffè sono stati preparati anche con diversi metodi di preparazione per esaltarne le specifiche peculiarità.
Sempre all’interno della mattinata è stato preparato un monorigine di singola piantagione etiope, tostato e prodotto in Norvegia, con diversi metodi manuali di preparazione a filtro: la spiccata acidità citrica, la complessità aromatica e il notevole retrogusto hanno catturato tutti i presenti eleggendo questo caffè quale il migliore della giornata per l’estrazione a filtro.

Contemporaneamente, con il gruppo di persone appassionate di tostatura, si sono effettuate sessioni pratiche tostando diversi caffè monorigine ottenendo profili e colori di tostatura differenti: Marco Cremonese, esperto tostatore, ha così esposto ai partecipanti i punti chiave per una tostatura perfetta.

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Nel pomeriggio grande interesse è stato dimostrato per la dimostrazione e simulazione di gara che, Davide Berti, ha fatto della sua gara eseguita a Istanbul, in Turchia, durante la recente finale mondiale del campionato Ibrik, ovvero di caffè preparato con il metodo alla turca.

Un caffè monorigine di El Salvador della torrefazione Pascucci, gli ingredienti per i due drink uno caldo e l’altro freddo, pompelmo rosa, zucchero di canna, foglie di basilico fresche, vodka, hanno catapultato i partecipanti al Umami Coffee Campus in un’atmosfera da mille e una notte elevando il metodo Ibrik quale protagonista del workshop.

Alla fine, tutti i partecipanti, entusiasti dei caffè degustati, del programma della giornata e della fantastica location, un’antica azienda vinicola sui primi colli evocati alla produzione del Chianti alle porte di Scandicci, attendono di sapere la prossima data di questo evento che diverrà, molto probabilmente, il format di riferimento per tutti coloro che desiderano confrontarsi in Italia sul mondo dei specialty coffees.

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