MILANO – Altro che saturo: il mercato Uk delle caffetterie è vivo e vitale e la sua crescita proseguirà negli anni a venire smentendo le previsioni pessimistiche che alcuni avevano avanzato negli ultimi anni.
Così il report Project Café13 UK, recentemente pubblicato da Allegra Strategies, l’autorevole analista londinese specializzato nelle ricerche sul comparto dei pubblici esercizi.
Qualche cifra
Il mercato delle caffetterie ha raggiunto, nel 2013, un fatturato di 6,2 miliardi di sterline (7,46 miliardi di euro), in crescita del 6,4% sull’anno precedente. Gli esercizi sono oltre 16.500.
Il segmento delle caffetterie a marchio vale 2,6 miliardi di sterline (3,13 miliardi di euro) e conta 5.500 locali circa. Nel 2013 le vendite sono cresciute del 9,3% e le nuove aperture sono state oltre 300 (+5,9%).
Tra i market leader svetta Costa Coffee, con 1.670 locali (di cui 118 aperti nei 12 mesi trascorsi) e un +18% nelle vendite. Cifre che offuscano persino le insegne di Starbucks, che oltremanica conta 790 locali e detiene saldamente la seconda posizione, davanti a Caffè Nero (560 locali). Questi tre competitor contano da soli per oltre la metà del mercato (54%).
Dopo 15 anni di crescita impetuosa, le caffetterie non passano di moda. E da locali di tendenza si sono trasformate ormai in nuovi luoghi della socialità. Costituiscono inoltre un importante motore per l’occupazione e lo sviluppo economico.
Il consolidarsi del ruolo del coffee shop come servizio di prossimità trova conferma nei dati del report, dai quali emerge che ben un cliente su cinque frequenta questi locali quotidianamente, contro un cliente su nove quattro anni fa.
“Il comparto dei coffee shop evidenzia una crescita costante, sia in termini di vendite che di numero di esercizi. Il Regno Unito è diventato una nazione di grandi bevitori di caffè – sostiene in una nota il direttore esecutivo di Allegra Strategies, Jeffrey Young – Il consumatore britannico si fa inoltre sempre più esigente e ciò pone nuove sfide agli esercenti in termini di qualità e innovazione.”
Quali sfide?
“I consumatori presteranno sempre più attenzione ai dettagli inerenti alla preparazione della bevanda e alla filiera di provenienza – prosegue Young – in particolare: l’origine dei chicchi, la loro tostatura, l’importanza della montatura del latte e della qualità dell’acqua.
Ci aspettiamo che il caffè diventi, per un numero crescente di consumatori, molto di più di una semplice bevanda e il merito di ciò va anche all’opera di educazione al consumo svolta, sia dagli esercenti specializzati che dalle grandi catene”
Come cambia il mercato?
Sin d’ora, le catene più popolari rinnovano costantemente la propria immagine, nel rispetto dell’identità e dei valori di marca, per conquistare la clientela più evoluta.
Anche i non specialisti (pub, fast food e supermarket) hanno ormai delle offerte di caffetteria di tutto rispetto e ciò aggiunge ulteriore pressione.
A modificare il panorama competitivo ha contribuito anche l’entrata in scena di player potentissimi, come il colosso della grande distribuzione Tesco, con la catena Harris + Hoole.
L’affermarsi di una nuova generazione di torrefattori artigianali sta inoltre elevando le preferenze e le aspettative dei consumatori influenzando, di conseguenza, le scelte degli esercenti.
La premiumizzazione del prodotto caffè proseguirà anche nel canale alimentare e nel vending.
Le previsioni
Decisamente promettenti. Secondo Allegra, il mercato Uk delle caffetterie raggiungerà gli 8,7 miliardi di sterline (10,47 miliardi di euro) entro il 2018, il numero di esercizi si incrementerà del 4,5% all’anno tagliando il traguardo delle 20.500 unità .
Il fatturato delle caffetterie a marchio supererà i 4,1 miliardi di sterline (4,9 miliardi di euro) crescendo al ritmo del 10% annuo, per un totale di 7 mila locali.
E il punto di saturazione è ancora lontano poiché – secondo Allegra – c’è spazio in Uk per almeno 9.500 locali a marchio.
