MILANO – Forte ripresa delle esportazioni dell’Uganda, che hanno segnato a febbraio un +26% rispetto allo stesso mese del 2011. Le vendite di caffè all’estero del paese africano hanno raggiunto i 244.319 sacchi, contro i 193,965 del febbraio dell’anno scorso: un dato nettamente superiore alle previsioni dell’Autorità dell’Uganda per lo sviluppo del settore del caffè (Ucda), che si aspettava un export di 200.000 sacchi. A rendere possibile questo risultato, la ripresa produttiva consentita dal miglioramento delle condizioni climatiche nei mesi trascorsi. Lo scorso mese, Ucda ha rivisto al rialzo la sua stima sull’export 2011/12 portandola a 3,2 milioni di sacchi, dai 3 milioni precedentemente indicati, in virtù delle migliorate prospettive di raccolto per l’anno in corso.
Uganda e poi il Brasile: Cnc invita i produttori a non lasciarsi prendere dal panico
Il consiglio nazionale del caffè del Brasile (Cnc), la potente organizzazione dei produttori brasiliani, ha invitato i produttori a non lasciarsi prendere dal panico, a fronte della forte caduta dei prezzi registrata dall’inizio dell’anno, che ha visto i futures sugli arabica scendere la scorsa settimana, per la prima volta da novembre 2010, sotto la soglia dei 2 dollari per libbra.
“L’andamento non ha nulla a che vedere con i fondamentali di mercato, che rimangono costruttivi” ha dichiarato il presidente Silas Brasileiro in un report diffuso la scorsa settimana aggiungendo che l’offerta attuale basta a stento a coprire la domanda, visto il basso livello delle scorte e la vivacità dei consumi. Il governo brasiliano ha annunciato l’intenzione di raddoppiare quest’anno i fondi volti a finanziare la costituzione di scorte del raccolto 2012/13 mettendo a disposizione dei produttori circa un miliardo e mezzo di reais (644 milioni di euro).