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Ucda: l’autorità ugandese sviluppa strategie per aumentare la domanda di caffè

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MILANO – Sviluppare strategie commerciali e di comunicazione per incrementare la domanda nazionale di caffè. Questa una delle nuove priorità delineate dalla Uganda Coffee Development Authority (Ucda), l’ente governativo di coordinamento del settore del caffè del paese dell’Africa orientale. L’obiettivo è stato ribadito in occasione di una recente convention svoltasi a Kampala.

Ucda, il responsabile Edmund Kananura ha constatato come appena il 2% della produzione nazionale venga avviato al consumo interno

Sottolineando che la scarsa diffusione della bevanda è dovuta anche ai pregiudizi diffusi sulla nocività del caffè per la salute. Per questo, Ucda ha deciso di avviare una campagna di informazione e promozione volta a diffondere notizie corrette sulla bevanda e i suoi benefici. Parallelamente, l’Autorità promuoverà seminari di aggiornamento per torrefattori e baristi. Sono allo studio anche attività di formazione a favore degli addetti dell’industria. Ulteriori interventi riguarderanno l’eliminazione dal mercato dei prodotti sotto standard, attraverso l’applicazione più stringente delle normative igienico-sanitarie e antisofisticazione.

Vi sono poi le iniziative promosse per accrescere la popolarità dell’espresso. Tra queste merita una nota speciale lo Uganda National Barista Championship, valido per il Wbc e l’Abc (African Barista Challenge). La quinta edizione del Unbc ha vissuto le sue battute decisive nel dicembre scorso al Paradise Grill, Sheraton Hotel di Kampala.

Qui si è svolta la finale che ha visto in gara 6 baristi top selezionati tra i 20 concorrenti che hanno dato vita alle semifinali. A imporsi è stato Roberts Mbabazi, classificatosi poi 47° al Wbc di Vienna. Tutto il mondo del caffè ugandese si prepara intanto alla decima edizione African Fine Coffee Conference & Exhibition, la grande vetrina dei caffè di qualità dell’Africa organizzata sotto l’egida dell’Afca (African Fine Coffees Association). La rassegna porterà a Kampala oltre 1.500 delegati provenienti dal continente e dal resto del mondo.

Nestlé contribuirà al rilancio del caffè ad Haiti

Ci sarà anche Nestlé tra i partner dell’iniziativa multilaterale di sviluppo che si propone di rilanciare l’industria del caffè di Haiti contribuendo a migliorare le condizioni di oltre 10 mila piccoli produttori della nazione caraibica. Promosso dal Fondo Multilaterale d’Investimento (Fomin) della Banca Interamericana di Sviluppo (Idb), in collaborazione con l’Agenzia Francese di Sviluppo (Afd), il progetto avrà un budget di circa 3,5 milioni di dollari. Il caffè era la principale voce dell’export agricolo haitiano sino a una ventina di anni fa, quando il settore ha iniziato a subire un forte declino, che ha fatto precipitare le esportazioni dai 191 mila sacchi nel 1990 ad appena 16 mila sacchi nel 2009.

A determinare questa involuzione una serie di fattori regionali e internazionali aggravati dall’assenza cronica di investimenti in campo agricolo. Il programma del Fomin si concentrerà sui produttori delle aree del nord, del centro, del sud est e del Grand’Anse, che presentano il potenziale per produrre caffè di alta qualità. Attingerà anche a risorse stanziate da altri programmi di sviluppo rurale finanziati dall’Idb, compresi quelli per il trasferimento di tecnologie agricole e per la mitigazione dei disastri naturali.

Scopo principale del programma sarà aiutare i produttori haitiani a utilizzare metodi maggiormente sostenibili per migliorare la quantità e la qualità del caffè che producono

Il progetto punta ad accrescere e allargare le competenze dei produttori nella coltivazione, raccolta e prima lavorazione del caffè, come pure a migliorare la gestione delle aziende, attraverso la pianificazione commerciale, il marketing, le certificazioni. Verrà inoltre favorito il cooperativismo incentivando i gruppi di acquisto, il noleggio in comune di macchinari e la produzione di caffè tostato. L’impegno della multinazionale svizzera sarà di 300 mila dollari su 3 anni. Nestlé collaborerà con l’Istituto nazionale del caffè di Haiti (Incah) fornendo sementi e materiale di propagazione e parteciperà alle attività di trasmissione di competenze con altri partner del progetto, tra cui il governo colombiano e dominicano.

Lavorerà inoltre assieme all’Incah e al ministero dell’agricoltura haitiano nella realizzazione di manuali e guide pratiche scritti nella lingua locale. Contribuirà infine a migliorare la sicurezza alimentare delle famiglie fornendo sementi e assistenza tecnica ai contadini allo scopo di accrescere il rendimento delle colture per l’autoconsumo piantate nei cosiddetti “orti creoli”.

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