MILANO – La nuova frontiera del fitness arriva da New York, allenamento e due salti in pista prima di entrare in ufficio, con dj set e musica dal vivo.In discoteca alle 6 del mattino per fare yoga: ecco il daybreaker.
Dalla Grande Mela arrivano sempre le novità del momento. Qui già da un paio di anni si pratica il Daybreaker, una nuova frontiera del fitness che contagia le discoteche e che sta lentamente approdando anche in Europa e Giappone.
L’appuntamento è alle 6 del mattino in discoteca per fare una sessione di yoga, qualche esercizio, bere un buon espresso, chiacchierare con sconosciuti, ballare in pista e ascoltare un po’ di musica, poi alle 9 la disco chiude e tutti a lavoro in ufficio.
Niente musica ad alto volume, niente bar che dispensano alcol bensì caffè, tè e biscotti per la colazione, le discoteche cambiano totalmente volto con il Daybreaker e diventano luoghi dove ritrovare la forma fisica, con sedute energizzanti di yoga per scaldare i muscoli prima di entrare in pista al ritmo di qualche danza particolare.
Il merito dell’idea va a Radha Agrawal che ha spiegato: “il nostro obiettivo è quello di creare un luogo sicuro in cui le persone possano esprimersi liberamente, senza i veli creati dall’alcol e dalla droga. Abbiamo pensato: perché non rimpiazzare tutti gli elementi negativi delle serate in discoteca con qualcosa di positivo? La luce al posto del buio, per esempio” e così sono arrivati i primi adepti, che si dicono estremamente soddisfatti del Daybreaker.
“Le persone che conosci al Daybreaker sono diverse dalle altre. Già il fatto che si alzino all’alba per andare a fare yoga e muoversi un po’ prima di andare a lavoro vuol dire che ci tengono davvero” dice Marie, “prima di scoprire il Daybreaker andavo a correre la mattina presto ma ero sempre sola. È difficile trovare qualcuno che ti faccia compagnia a quell’ora. Il bello di questo evento è che sono tutti come me! È come se gli organizzatori avessero ‘rapito’ tutte le persone che fanno jogging di notte per radunarle insieme in discoteca” ha concluso.
“È come passare una serata in famiglia, solo che non hai la minima idea di chi siano le persone intorno a te e avviene tutto alla luce del sole” spiega invece John.
Completa assenza di alcol
Molto importante, per Julie, la completa assenza di alcol: “sono stufa delle classiche serate in discoteca. Le persone che bevono spesso esagerano e si umiliano. Qui invece ognuno può essere davvero se stesso e fare follie senza bisogno di prendere sostanze inibitorie”.