MILANO – Sono tutti in aumento i numeri relativi a ristoranti, bar, caffetterie e pasticcerie e al numero di addetti. Insomma, la ristorazione made in Italy ha dati in controtendenza rispetto agli altri settori economici che risentono in maniera pesante della crisi.
Dall’analisi di Movimprese di Unioncamere, riportati dagli organizzatori, infatti, sono 384.483 le imprese nate nel 2013, circa 600 in piu’ rispetto al 2012. Al flusso sostanzialmente stabile delle iscrizioni di nuove imprese, ha corrisposto un aumento del numero di quelle che hanno cessato l’attivita’, passate dalle 364.972 del 2012 alle 371.802 dell’anno scorso.
A crescere sono stati soprattutto il commercio (+15.260 imprese), le attività di alloggio e ristorazione (+11.618) e i servizi di supporto alle imprese (+7.723).
Segna un +2,55% il numero di ristoranti, pizzerie e bar aperti in Italia. Nel 2012 erano 278.963, sono 286.081 a fine 2013. Nel 2013 in Italia si sono contate 118.912 ristoranti e pizzerie, erano 115.029 nel 2012, e 167.169 bar contro i 163.934 dell’anno precedente.
In Toscana, i ristoranti e pizzerie sono 10.119 (+3,48%) e 10.506 (+1,1%) bar per un totale di 20.625 (+2,29%) unita’ del settore. Nel 2012, la Toscana registrava 9.778 ristoranti e pizzerie, e 10.385 bar per un totale di 20.163 esercizi. In leggero calo, invece, il numero di addetti, passati complessivamente in Italia da 1.073.693 a 1.039.748 (-3,1%).
Anche la Toscana segna un calo occupazionale con gli addetti scesi in un anno da 83.390 del 2012 a 80.134 del 2013 (-3,9%).
A livello regionale la Lombardia e’ la regione italiana con la presenza maggiore di bar, ben 30mila, pari al 17% del totale.
Altrettanto significativa e’ la diffusione dei bar in Veneto, Lazio e Campania. A fronte di un indice di densità medio di 2,8 bar per mille abitanti vanno poi segnalati i valori di Valle d’Aosta (4,6), Liguria (4,4) e Sardegna (3,8). La Toscana ha un indice di densita’ pari a 2,8. La densita’ piu’ bassa si ha in Sicilia con 1,7.
A dicembre 2013, i prezzi dei pubblici esercizi hanno subito una variazione dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,6% rispetto allo stesso mese di un anno fa. Nella media dell’anno la variazione e’ stata dell’1,8% a fronte di un’inflazione generale che si e’ fermata all’1,2%.
I listini dei bar hanno subito un incremento dell’1,8% dovuto principalmente alla moderazione degli aumenti della tazzina di caffe’, secondo i dati Fipe-Confcommercio riportati dagli organizzatori. E’ dal 2009 che la dinamica dei prezzi dei pubblici esercizi si mantiene intorno al 2% con un trend decrescente che si e’ accentuato nel corso del 2013.
Al bar la variazione media annua dei prezzi e’ stata dell’1,8% e alla moderazione dei prezzi ha contribuito soprattutto la caffetteria con un incremento dell’1,6%.
Maggiore vivacità nei prezzi di aperitivi, +2,3%, e gelati artigianali (+2,8%). Nella ristorazione l’incremento medio e’ stato dell’1,4%. Più sostenuta, ma sempre modesta, la dinamica inflazionistica di pizzerie, +1,9%, e ristorazione moderna (fast food), +2.