MILANO – Luglio chiude quasi alla pari sul mercato degli Arabica. Il contratto principale (settembre) ha guadagnato venerdì 405 punti terminando a quota 146,20 cents: appena 20 punti in meno rispetto alla chiusura di venerdì 1° luglio.
Ma se i due estremi quasi si toccano, il tracciato intermedio sembra disegnato dall’ago impazzito di un sismografo.
Fondamentali specifici e macro economici, fattori tecnici e speculativi hanno contribuito infatti a rendere il trend di fondo estremamente volatile.
I massimi si sono raggiunti a ridosso di metà mese, con livelli di prezzo mai visitati da febbraio dell’anno scorso. La seconda impennata è arrivata all’inizio della terza decade.
A provocare i nuovi rialzi, l’ondata di freddo che ha investito la coffee belt brasiliana causando gelate in alcune importanti aree di Minas Gerais e San Paolo.
Ma anche il protrarsi preoccupante dello sciopero dei camionisti in Colombia, che ha tenuto in scacco il paese per circa un mese e mezzo.
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