PARATICO (Brescia) – Giovedì 12 maggio, si è tenuta, alla Casa della solidarietà Vita per la vita, la conferenza stampa di presentazione dell’evento “Una moka per la vita”: una caffettiera alta circa 3 metri e mezzo, costruita con duemila lattine vuote in alluminio, grazie anche all’aiuto del Gruppo volontari del soccorso e altre ditte esterne, esposta domenica 15 maggio in piazza Luca Marenzio, a Coccaglio, tra le 10 e le 18, e ha servito dell’ottimo caffè per tutti – circa 60 ogni 20 minuti.
L’evento “Una moka per la vita” di Trismoka e Aido
Un’impresa su cui hanno messo la firma i volontari dell’Associazione Aido di Coccaglio, in collaborazione e con tutto il sostegno della torrefazione Trismoka, che ha partecipato alla realizzazione dell’opera. La torrefazione bresciana ha infatti, da tempo, a cuore le persone che attendono uno straordinario regalo salvavita: da qui la decisione di partecipare a un evento ricco di significato, a scopo benefico.
Alla presentazione, accanto a Lino Lovo, presidente Aido di Coccaglio, e Paolo Uberti, Patron di Trismoka, erano presenti: Elena Bariselli (Presidente dell’Avis), Eugenio Fossati (Vicesindaco di Coccaglio) e Simona Tironi (Vicepresidente della Commissione Sanità in Regione).
“L’obiettivo della realizzazione di questo manufatto – racconta Lino Lovo – è sensibilizzare le persone. E, grazie al sostegno di realtà esterne e della cittadinanza, reperire risorse utili a finanziare attività sociale e culturali del Gruppo; nonché educare a salvaguardare l’ambiente, attraverso una raccolta differenziata intelligente”.
Nella mattinata di domenica sono stati offerti caffè e brioche, in cambio di una piccola donazione. Il ricavato dell’iniziativa andrà a finanziare diversi progetti, tra cui la costituzione della EFOD (European Federation of Organs Donor).
Il progetto Scuola per gli studenti di Coccaglio; la realizzazione della Casa del Sollievo per dare sollievo alle persone in attesa di trapianto di organi che afferiscono a Brescia, alla memoria di Angelo Onger, fondatore dell’Aido Bresciana; la Sala dell’Incontro, alla memoria di Aldo Astori, negli Ospedali Civili di Brescia, dove i medici potranno chiedere ai familiari il consenso alla donazione degli organi.