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lunedì 25 Novembre 2024
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TRIESTE – Il Museo del caffè è caccia ai soldi e anche alla sede

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TRIESTE – Un progetto di massima è stato esaminato e discusso, ora sarà la volta del piano finanziario che dovrebbe essere pronto in otto-dieci giorni, strumento indispensabile per andare subito a bussare a quattrini dalla presidente della Regione, Debora Serracchiani.

L’oggetto in questione è il Centro espositivo del caffé che dovrebbe aprirsi il primo maggio dell’anno prossimo in concomitanza con l’Expo di Milano, ma per non chiudersi più e trasformarsi, dall’autunno 2015, senza soluzione di continuità nel Museo del caffé, un museo diffuso in tutta la città, ma che dovrebbe però avere una “porta” cioé una sede principale.

E questo, al di là dei finanziamenti, è il problema clou che si è posto ai partecipanti all’incontro di ieri in municipio: il sindaco Roberto Cosolini con l’assessore alla Cultura Franco Miracco, Roberto Morelli direttore del settore sviluppo business di Illycaffé, Furio Suggi Liverani, presidente di Trieste coffee cluster, Patrizia Andolfato direttore di Aries azienda speciale della Camera di commercio presente anche con altri tecnici e Maurizio Cecconi dell’agenzia culturale Villaggio globale che sarà il curatore del Centro e che ora assieme all’economista designato dalla Camera di commercio, Guido Guerzoni, dovrà quantificare il budget che si presume sarà di alcuni milioni di euro.

All’Expo milanese un padiglione di 9mila metri quadrati dedicato al cluster del caffé sarà curato dalla Illy che ha vinto l’apposita gara, ma una volta chiusa l’esposizione internazionale, arredi, materiali e oggetti lì in mostra potranno confluire nel costituendo Museo triestino.

Quanto potrà resistere al Salone degli incanti? Massimiliano Fabian, presidente dell’Associazione caffé Trieste ha lanciato una mezza provocazione proponendo di lasciarlo lì per sempre. Secondo Suggi Liverani invece non è la collocazione ideale e oltretutto all’ex Pescheria dovrebbe arrivare l’Immaginario scientifico.

Il Comune pensa a Palazzo Carciotti all’interno del futuro Museo della città, ma è facilmente pronosticabile che ci vorranno anni per realizzarlo, mentre cento problemi si frappongono ancora all’apertura di Porto Vecchio e in particolare alla fruizione dei Magazzini 27 e 28 dove la Camera di commercio intende svolgere a ottobre la prossima edizione di Triestesprtesso Expo, fiera che si tiene in città ogni due anni, ma che nulla ha a che fare con l’Expo milanese.

«Certo che – fa notare Morelli – non sarà proprio il caso di smontare ed eliminare tutto il 31 ottobre 2015, una volta chiusa l’Esposizione internazionale». Ieri si è parlato anche di collegamenti video tra l’ex Pescheria e la manifestazione lombarda, oltre che dei modi con cui convogliare turisti da Milano a Trieste per lanciare il ruolo della città come capitale mondiale del caffé.

Una seconda sede del Centro espositivo sarà al pianterreno del palazzo della Borsa dove, oltre a un infopoint potrà essere ospitata anche una parte esemplificativa di un percorso espositivo che potrebbe coinvolgere anche un piccolo settore all’interno di alcuni dei musei cittadini già esistenti. I caffé storici, espressione della Mitteleuropa, sarebbero l’ideale corollario di un percorso del caffé, così come l’organizzazione di visite alle aziende di torrefazione e l’allestimento di un festival del caffé che potrebbe tenersi in città con cadenza annuale o pluriennale.

Fonte: http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2014/05/15/news/museo-del-caffe-e-caccia-ai-soldi-e-anche-alla-sede-1.9235018

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