Durante le attività di vigilanza i finanzieri, insieme gli ispettori dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, hanno intercettato oltre un quintale di cocaina al porto di Trieste per un valore di mercato di 20 milioni di euro. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Antonio Palma per Fanpage.
Il sequestro di cocaina al porto di Trieste
TRIESTE – Maxi sequestro di droga da parte della Guardia di finanza al porto di Trieste. Il giorno 28 ottobre i finanzieri, insieme agli ispettori dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, hanno intercettato un enorme quantitativo di droga per un valore di mercato di 20 milioni di euro.
I trafficanti di droga questa volta avevano usato un sistema ingegnoso per cercare di far passare inosservata la sostanza stupefacente: l’avevano nascosta in sacchi di caffè.
La sostanza, proveniente dal Sudamerica, era stata occultata in decine di enormi sacchi di caffè proveniente dallo stesso Continente. Una volta scaricati, i sacchi di caffè però si sono rivelati ben altro ed è scattato il sequestro.
Ad accorgersi della presenza di droga nei sacchi chiusi sono stati proprio coloro che i trafficati avevano cercato di ingannare e cioè i cani delle unità cinofile delle Fiamme Gialle.
I grani di caffè crudo infatti probabilmente servivano per confondere l’olfatto dei cani molecolari che però non si sono fatti ingannare. Gli animali non si sono fatti distrarre dal profumo intenso dei chicchi di caffè e hanno individuato comunque la droga segnalandola ai militari.
Una volta scaricati, i sacchi di caffè sono stati ispezionati dai funzionari doganali e dai militari della Guardia di Finanza che hanno confermato la presenza di sostanza stupefacente. Le indagini proseguono ora per capire la destinazione finale della sostanza.
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