Il Caffé Pirona, locale di Trieste in cui Joyce iniziò a scrivere l’”Ulisse”, è in vendita. La cessione potrebbe metterne a rischio l’eredità storica.
E’ una pasticceria storica di Trieste, inserita nella lista dei “Locali Storici d’Italia”. Ai suoi tavoli si sono seduti grandi nomi della letteratura del scorso secolo come Italo Svevo e Umberto Saba.
Circondato dai sui interni in stile Liberty, rimasti immutati da allora, James Joyce era solito consumarvi la colazione.
Lo scrittore irlandese vi avrebbe anche composto l’incipit e il primo capito di una delle sue opere più celebri, l’Ulisse. Oggi il Caffè Pirona e la sua eredità storica potrebbero essere in pericolo.
Fondato nel 1900 da Alberto Pirona, il Caffè Pirona era nato come pasticceria per dolci da consumare velocemente.
Ma ben presto è diventato punto di ritrovo per letterati, una vera istituzione a Trieste.
E tra questi si annovera appunto James Joyce, che abitava nell’edificio antistante, al numero 32 di Largo Barriere Vecchie.
Il locale fu acquistato negli anni ’80 dalla famiglia De Marchi, che lo rilevò alla condizione di proseguire l’attività secondo la tradizione.
Ed è per questo che ancora oggi, varcando la soglia del Pirona, si respira ancora la stessa atmosfera di un tempo.
Ma presto gli avventori potrebbero essere privati del piacere di questo tuffo nel passato. Sembra infatti che l’attuale proprietaria sia da tempo in trattative con un imprenditore veneziano intenzionato a rilevare l’attività.
In città già si dice che il compratore avrebbe intenzione di rinnovare il locale, trasformandolo in un caffé moderno. Nulla è ancora stato confermato, perciò si tratta di pure ipotesi.
Ma la pasticceria amata da James Joyce per i dolci e il buon vino rischia di perdere la propria identità unica, figlia di un secolo di storia.
Andrea Severina