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venerdì 22 Novembre 2024
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Trieste, Gorizia, Bruxelles unite dalla tradizione del caffè in due eventi

Storicamente, dalla fine del XVII secolo il verde chicco, il commercio in fardi e in sacchi, solcava i moli, poi incrementati in epoca Teresiana. Al punto che è stata una vera e propria identificazione della città con il caffè

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BRUXELLES – Una festa tra Trieste e Gorizia quella organizzata per i 51 anni dalla fondazione di Associazione Giuliani nel Mondo, che ha riunito sotto di sé gli emigrati di lingua, cultura e nazionalità italiana originari dalle province situate all’estremità Nord-Est dell’Italia nonché gli esuli provenienti dall’Istria da Fiume dalle Isole del Quarnero e dalla Dalmazia, abbandonate in massa a seguito dell’occupazione jugoslava alla fine della seconda guerra mondiale e i loro discendenti.

Un traguardo che è stato accompagnato da una conferenza con focus sulla tradizione triestina del caffè,  organizzata dalla sezione in Belgio dell’Associazione, capitanata dal triestino Flavio Tossi e che ha comunque coinvolto la città di San Giusto. Protagonista di questo evento, l’Associazione Museo del Caffè.

Chi ha voluto assistere all’evento anche da remoto, ha potuto farlo partecipando alla diretta streaming dell’Associazione Giuliani nel Mondo di Bruxelles. Leggiamo i dettagli dall’articolo di Gianni Pistrini su ilpiccolo.geolocal.it.

Trieste e il caffè: una tradizione che va indietro nel tempo

A Trieste si bevono tanti e buoni espressi e soprattutto il gradevole aroma si respira nell’aria. Infatti, non si tratta solo di una polvere, non solo un pubblico esercizio, non di una bevanda, non solo un gesto quotidiano, ma è un luogo dell’“anima”. Affermazioni queste che generano ed esprimono un sentimento di identificazione della città. Ciò risale al fatto che storicamente, dalla fine del XVII secolo il verde chicco, il commercio in fardi e in sacchi, solcava i moli, poi incrementati in epoca Teresiana. Al punto che è stata una vera e propria identificazione della città con il caffè.

Il porto mercantile asburgico, florido emporio, ha attirato i traffici di mezzo mondo provenienti da lontani orizzonti, con fruttuose ricadute economiche

Ma fosse solo la storia o gli interessi economici non basterebbero a spiegare questa osmosi. Vi è pure un radicato elemento culturale e il mito dei suoi caffè storici con la vita che si sviluppava in essi, tuttora centri di stimolo e attrazione. E anche questo aiuta a capire un po’ il significato che riveste per l’intera area. Da sottolineare anche l’aspetto produttivo del verde-brunito seme che coinvolge parecchie realtà della filiera presenti sul territorio.

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