TRIESTE – Il Coffee Festival ha animato il fine settimana cittadino del 25 e 26 ottobre con un ricco programma di appuntamenti e iniziative alla scoperta del caffè, registrando una partecipazione numerosa e costante al tendone attrezzato per l’occasione.
Ben oltre alla tradizionale tazzina di espresso, il festival diffuso promosso in primis dall’Associazione Caffè Trieste ha offerto un’occasione nuova e coinvolgente agli amanti del caffè: dalla degustazione di caffè di alta qualità, preparati con diversi metodi di estrazione, all’esperienza delle gare tra baristi fino all’approfondimento di argomenti più tecnici legati al settore caffeicolo.
Lo hanno dimostrato le conferenze e i workshop tecnici sul caffè che sono stati seguiti ed apprezzati da molti. “La risposta del pubblico è stata molto importante: – precisa Alberto Polojac, promotore dell’evento – in tanti ci hanno ringraziato per l’iniziativa e ci hanno fatto i complimenti per aver riconsegnato alla città un patrimonio e una cultura che le appartiene da più di due secoli. Il Trieste Coffee Festival è la dimostrazione che a Trieste “se pol” (dal dialetto triestino, “si può”). Il supporto del Comune di Trieste è stato poi fondamentale per garantire la riuscita della manifestazione”.
I diversi operatori coinvolti hanno servito più 3500 tazze tra espresso e cappuccini (tra i 25 e i 30 kg. di caffè per le due giornate), assieme ad altri 400 caffè preparati con la moka da guinness da 200 tazze, mentre destava ulteriore stupore la sua versione da 1000 tazze in esposizione.
I visitatori del festival sono stati particolarmente incuriositi dalle attrezzature storiche come bilance, macchina per caffè e un vecchio carrello per la movimentazione dei sacchi di caffè, tutti oggetti messi a disposizione dallo sponsor Pacorini, gruppo operante nel porto di Trieste. Allo stesso modo, CMA Astoria, che ha fornito la gran parte delle macchine per caffè espresso installate ai banchi bar, ha portato all’attenzione del pubblico una macchina per caffè senza carrozzeria al fine di mostrare il cuore del suo funzionamento e della sua tecnologia.
L’Antico Caffè San Marco è stato protagonista di un altro aspetto della cultura del caffè esponendo una nutrita serie di libri sul tema. Altri sponsor di rilievo, come l’importatore di caffè crudo Imperator, di Trieste e Bunn, marchio internazionale di attrezzature per caffè filtro, hanno offerto la possibilità di scoprire nuove preparazioni di caffè: dalle macchine per l’estrazione automatica, al caffè filtro con metodi manuali, come Aeropress e Chemex, all’infusione di caffè verde.
In collaborazione con FIPE, si è svolto il primo Campionato Capo in B, il tradizionale cappuccino in bicchiere di Trieste, vinto dalla barista Tjasa Milkovic del White Cafè di via Genova 21, dopo l’inaspettato spareggio con Jessica Crusiz che, alla prima prova, ha concluso con gli stessi punti e lo stesso tempo di gara.
La novità assoluta ha riscosso un piacevole e divertito interesse da parte del pubblico che ha potuto assistere alle tipiche modalità delle gare internazionali tra baristi, facenti parte del circuito World Barista Championship, questa volta in chiave “locale”. Hanno preso parte alla gara sei baristi del territorio: Tjasa Milkovic – White Cafè (1° classificato), Jessica Crusiz – Bar Esso (2° classificato), Mattia Corona – Bar Esso (3° Classificato), Roberto De Gioia – Bar Macchia Gialla, Dana Puric – Imperator, Rosanna Teclab – Caffè Viennese.
La gara è consistita nella preparazione della postazione e poi della bevanda perfetta, di fronte ad un panel di tre giudici esperti del settore, sulla base di un ben definito regolamento ed entro un termine di tempo prestabilito.
Si è svolta inoltre la semifinale italiana del Campionato Latte Art, grazie alla collaborazione di SCAE Italia (Speciality Coffee Association of Europe) e delle aziende sponsor della gara (Dalla Corte, Asachimici puyCaff, Primo Aroma, BWT Water + more, Centrale del Latte di Brescia), valida per la classificazione al corrispettivo campionato del mondo.
L’avvincente competizione a base di cappuccini decorati è stata vinta da Pietro Vannelli, di soli 18 anni e fratello dell’attuale Campione Italiano Baristi Caffetteria che ha superato gli altri con 245 punti, aggiudicandosi un posto alla finale che si terrà a Rimini. Al secondo posto, per una manciata di punti, Matteo Beluffi, seguito dagli altri partecipanti Elisa Urlic, Matteo Belli e Matteo Coco.
Queste competizioni si sono rivelate formative anche per il pubblico che, oltre ad essere in contatto con un’esperienza d’intrattenimento nuova, ha potuto scoprire alcuni aspetti fondamentali del lavoro del barista e, di conseguenza, i criteri che definiscono un buon espresso e un buon cappuccino. Pienamente raggiunto, dunque, l’obiettivo del Trieste Coffee Festival di fornire al consumatore la possibilità di conoscere il fermento del settore caffè e di diventare più consapevole rispetto alla qualità del prodotto.
Una parte dei fondi che hanno reso possibile il festival è stata devoluta all’Associazione Donatori Midollo Osseo, ADMO Friuli Venezia Giulia.
www.triestecoffeefestival.org
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Il progetto “Trieste Città del Caffè”
Cultura diffusa, passione degli operatori e un’elevata concentrazione di aziende di eccellenza: questi sono i tre elementi che fanno di Trieste il più importante mercato italiano del caffè. Un primato che affonda le sue radici in oltre tre secoli di storia. Non si tratta solo di un rito mondano e di convivialità, il caffè per Trieste diventa uno dei fattori più importanti nella crescita economica e culturale della città. Lo testimoniano le numerose istituzioni che, dalla fine dell’Ottocento e per tutto il Novecento, sorgono a supporto del comparto.
La più antica è l’Associazione Caffè Trieste, fondata nel 1891 e ancora oggi punto di riferimento per gli operatori del settore. Di formazione più recente è il Trieste Coffee Cluster, Distretto del caffè, che promuove e sostiene il potenziamento di tutte le imprese che sul territorio partecipano attivamente alla filiera produttiva del caffè. Il primato del commercio e della cultura del caffè a Trieste si rispecchia nella quota di importazioni italiane che tuttora gestisce (30% circa) e nel consumo pro capite della bevanda, circa 10 kg all’anno, ossia il doppio rispetto alla media italiana.
#triestecittàdelcaffè.