ANDRIA (Puglia) – Trenocelle: un nome che fa tornare indietro nel tempo, per l’esattezza negli anni ’50, quando un artigiano del gelato in Puglia ha creato per la prima volta questo dessert freddo che poi si è fatto strada nel gusto e nei cuori pugliesi, conquistandoli tutti, nessuno escluso. Leggiamo la storia di questo prodotto tradizionale, dall’articolo di lagazzettadelmezzogiorno.it.
Trenocelle: un’origine che si perde nei racconti popolari
«Il Trenocelle è stato creato nel 1954 da Riccardo Di Gioia, in piazza Imbriani, fu lui a produrlo per primo», dice il maestro gelataio Francesco Marinacci. «Secondo me il primo a proporlo è stato Giuseppe Di Molfetta che aveva il Caffè in piazza Porta la Barra, ed era il marzo del 1950», asserisce il collega Giuseppe Miani. Ognuno sulla sua posizione, fedeli ai propri ricordi. A mettere tutti d’accordo c’è però l’idea che l’inventore del famoso Trenocelle, sia stato ispirato dalla cassata e dai tre campanili che svettano nello skyline della città.
La storia di uno dei primi gelati da passeggio con cialda, nocciole (rigorosamente tre) e copertura al cioccolato è stata ricordata giovedì 23 luglio, nel Chiostro di San Francesco
A pochi passi dal Municipio in un incontro dove sulle origini del prodotto tipico locale si sono confrontati testimoni, nonchè veterani maestri pasticcieri e geletai, come Giuseppe Miani, detto Peppino, e Francesco Marinacci, insieme a Pinuccio Pomo, figlio del maestro Nicola Pomo e appassionato studioso di storia locale.
Così si è alzato il sipario ad Andria della 1° edizione del Festival del Trenocelle
Organizzato dalla Confcommercio e dalla Fipe in rappresentanza di bar e pasticcerie caratterizzato da una tre giorni, fino a domenica 26 luglio, fatta di degustazioni in piazza Catuma, non solo del classico Trenocelle ma anche di un drink innovativo. Creato da un giovane barman, che si ispira all’inconfondibile sapore del tradizionale “mezzo pezzo” da passeggio. Stand aperti dalle ore 19 e fino a mezzanotte.
«Tutto è cominciato con la nascita stessa della Fipe dei bar e delle pasticcerie di Andria in pieno lockdown. Di lì è partito un percorso rilavante per la tutela e valorizzazione dei prodotti di questo comparto. E non si poteva non cominciare che dal simbolo della gelateria artigianale andriese, il Trenocelle, del quale molti di noi si sono chiesti perché portasse proprio quel nome.
Ed è così che un giorno, di non molte settimane fa, nella sede della Confcommercio, insieme al presidente della Fipe, Giuseppe Paparusso, di alcuni componenti del direttivo della categoria e della vicepresidente di ArtTurism, Angela Ciciriello, abbiamo cominciato a parlarne e poi abbiamo ascoltato la storia che ci hanno spiegato i maestri Marinacci e Miani.
Abbiamo subito capito che quella storia dovevamo raccontarla a tutti gli andriesi, cosa che Pinuccio Pomo aveva già fatto qualche anno fa sul suo blog Vino, cucina & piaceri. Ed è così che è nata l’idea di un festiva», dice il presidente della Confcommercio di Andria, Claudio Sinisi.
Il presidente della Fipe, Giuseppe Paparusso, nel suo intervento ha innanzitutto ringraziato tutti il colleghi
Che si sono messi in gioco in questa iniziativa Bar Fantasy, Bar Scaramouche, Dolcimanie, Bar Marinacci, Lattemiele Caffè, Caffetteria dell’angolo, Petit Gateau, Caffè Sospeso; Caffetteria Alexander, L’Alveare, Bar Mito, Caffè Normanno e Bar Gabè.
E poi ha lanciato con loro e con il vice presidente Antonio Liso una scommessa, quella di avviare per il Trenocelle di Andria il percorso per il riconoscimento di un marchio, magari proprio l’Igp, così da far conoscere questo prodotto tipico che fa parte del Dna degli andriesi fuori dei confini della città federiciana.
A conclusione della presentazione della storia del Trenocelle sono state consegnate targhe ai tre ospiti della serata, Marinacci, Miani e Pomo e attestati a tutti i giovani gelatai.