MILANO – Bastano tre espressi al giorno equivalenti ad un concumo di circa 260 milligrammi di caffeina per proteggere dalla demenza. Lo suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista The Journals of Gerontology, Series A: Biological Sciences and Medical Sciences, sulla base dei risultati di una ricerca che ha visto coinvolte quasi 6.500 donne over-65.
Diretta da Ira Driscoll, professore di psichiatria presso la University of Wisconsin-Milwaukee, la ricerca è unica nel suo genere per la opportunità che mai si era verificata in precedenza di analizzare a lungo termine il consumo di caffè e l’incidenza della demenza senile su un campione così ampio di individui.
Già precedenti ricerche dimostravano le proprietà del caffè nel potenziare la memoria a lungo termine (ad esempio una ricerca pubblicata su Nature Neuroscience nel 2014).
In questa ricerca è stato analizzato il consumo di caffeina (da caffè, tè, bibite come la cola) del campione, la cui salute è stata monitorata per oltre 10 anni nel corso dei quali si è arrivati a quasi 390 nuove diagnosi di demenza.
Rielaborando i dati raccolti, i ricercatori hanno calcolato che – rispetto a chi consuma non più di 64 milligrammi di caffeina al giorno (che grosso modo è pari a un espresso – il cui contenuto in caffeina varia da 47 a 75 mg – o a metà di una caffettiera da due tazzine di moka) – coloro che ne consumano 260 milligrammi al giorno (pari a circa 3 tazzine di espresso o a due tazzine di moka) presentano un rischio di ammalarsi di demenza o di deficit cognitivo ridotto del 36%.
Per gli amanti del tè servono cinque tazze
Da notare che, per gli amanti del tè, il contenuto di caffeina ritenuto protettivo dagli scienziati, equivale a circa cinque tazze di tè nero da 200 millilitri circa l’una.