MILANO – Era il 18 aprile del 2011. Ai funerali partecipò tutta la città di Alba. Grandissimo il dolore per questa prematura scomparsa: Pietro Ferrero aveva solo 47 anni.
Era il 18 aprile del 2011 quando la notizia che Pietro Ferrero era morto giunse in Italia e ad Alba. Grande incredulità, poi la conferma della tragedia: l’imprenditore aveva perso la vita a 47 anni mentre era in sella alla sua bici a Città del Capo, in Sud Africa, dov’era impegnato per una missione di lavoro.
Si trovava lì con il padre e una trentina di dirigenti, per progettare la realizzazione di uno stabilimento non lontano da Johannesburg.
Pietro Ferrero, laureato in biologia, era entrato in azienda nel 1985
Con il fratello Giovanni condivideva la carica di amministratore delegato della Ferrero spa, società italiana del gruppo; guidava inoltre la Ferrero International, holding lussemburghese che controlla 38 società operative, con 18 stabilimenti e oltre 20 mila dipendenti in quattro continenti.
Viveva ad Alba, con la moglie e i tre figli, era un uomo riservato e semplice, amante dello sport, in particolare dello sci e della bicicletta. Amava pedalare per le colline intorno alla città, spesso insieme a dipendenti del gruppo e talvolta partecipava a gare amatoriali.
La tragica vicenda coinvolse l’intera città di Alba per una settimana
I funerali di Pietro Ferrero si sarebbero tenuti il 27 aprile, un tempo lungo dovuto al trasferimento della salma e al tributo che tutta Alba volle offrirgli. I cittadini aspettarono anche un paio di ore davanti alla camera ardente per rendere l’estremo saluto a Pietro che lasciava la moglie Luisa, i tre giovani figli, i genitori Michele e Maria Franca, e il fratello Giovanni.
L’anniversario della morte – domani saranno nove anni dalla scomparsa di Pietro Ferrero – verrà celebrato dalla famiglia in forma privata, secondo quello che da sempre è lo stile inconfondibile dei Ferrero: la riservatezza. Non sono infatti previste cerimonie pubbliche.