MILANO – Per i tradizionalisti del ristretto non vorrà dire granché. Ma nell’industria del caffè che muove grandi passi verso prodotti alto di gamma e format premium (Illy, Nespresso), il caffè trasparente che si compra in bottiglia come l’acqua, non macchia i denti e si beve freddo per strada è una rivoluzione nel segmento Cold Brew, il caffé ghiacciato che tanto piace ai giovani e su cui da stanno investendo marchi come Starbucks e Lavazza.
A brevettare il ribattezzato Clear Coffee, ovvero caffè cristallino, sono due fratelli con base a Londra e di origini slovacche: David e Adam Nagy.
Nel nel 2015, si sono messi a sperimentare la formula per concepire il caffè incolore, motivati dall’amore per la bevanda e dal fastidio delle tracce che lasciava sui denti.
Dopo tre mesi di studio è nato il marchio «CLR CFF», con una formula segreta quanto quella della Coca Cola.
La bevanda si beve fredda (o riscaldata) e si compra nei negozi di food inglesi o online (una confezione da due bottigliette costa 5,99 sterline, poco più di 7 euro).
Anni fa ci avevano provato gli imprenditori di Caribou Clear coffee, ma si trattava di una miscela.
Ora la formula dei fratelli Nagy a basso contenuto calorico in bottiglietta design promette di far felici i millennials: l’etichetta parla di chicchi di caffè Arabica di alta qualità e acqua pura, zero conservanti, additivi o dolcificanti.
«Siamo bevitori incalliti di caffè» hanno raccontato, «ma sul mercato nulla rispondeva alle nostre esigenze». Benché il colore sia diverso dalle bevande al caffè, i fratelli Nagy dicono di aver «ricreato il più possibile un gusto che assomigli al caffè freddo, il Cold Brew».
Letteralmente «infuso freddo» che si ottiene aggiungendo acqua al caffè macinato e lasciandolo lavorare per ore.
È una delle ultime tendenze in fatto di caffetteria anche per Lavazza che sta seguendo la moda giovane pure con Espresso Tonic, il caffè Qualità Oro dove il ghiaccio è all’acqua tonica e vengono aggiunte spezie.
Parla Marcello Arcangeli del Training Center Lavazza
«Il caffè freddo ha diverse sfumature che vanno da quello shakerato all’iced coffee fino al cold brew, nuova frontiera di questa modalità di consumo», dichiara Marcello Arcangeli, head of Lavazza training center.
«Tra i giovani è sicuramente di tendenza perché esce dal classico paradigma del caffè, legato a un consumo mattutino, diventando una bevanda che sostituisce il soft drink».
Consumato soprattutto in Inghilterra, il cold brew è l’esatto opposto dell’espresso italiano, preparato nel giro di qualche secondo, per ottenerlo si usano strumenti arcaici quasi da laboratorio e i tempi di preparazione, permettono di liberare gli aromi, per questo Lavazza punta sulle miscele aromatiche Single Origin appena lanciate.
Sulle varietà di caffè da consumare a freddo ne sa qualcosa anche Starbucks che investendo a tutta pagina sui magazine cartacei per il Cold Brew qualità «Narino 70», 20 ore di lavorazione, nessun processo di riscaldamento.
Offre anche la possibilità di farselo in casa acquistando nei negozi premium a marchio Roastery Starbucks il cold brew kit, con tanto di caraffe a marchio e miscele.
Francesca Sottilaro